voucher1In Toscana nel 2016 «oltre 100 milioni di euro di lavoro è stato pagato con i voucher», visto che in 12 mesi sono stati venduti 10.446.260 voucher da 10 euro. «Anche il 2017 non è iniziato male per i buoni lavoro. Nel mese di gennaio ne sono stati venduti già 628.489, ovvero 62.520 in piu’ del gennaio 2016 (+11%)». Lo sottolineano la Cgil e Ires Toscana presentendo il focus regionale dell’economia, il primo del 2017.

Economia fragile «La debolezza economica della nostra regione si riversa sul mercato del lavoro che continua nell’andamento decisamente debole, per non dire depressivo», afferma Fabio Giovagnoli direttore di Ires Toscana. L’istituto di ricerche economiche punta il dito «sul flop accertato degli incentivi previsti nel Jobs Act» e quindi si sofferma sulla «continua crescita dei voucher che sostituiscono il lavoro stabile e tutelato». Inoltre la leggera crescita occupazionale certificata dall’Istat sul terzo trimestre del 2016 (+0,2%), «è data essenzialmente da lavoro autonomo che compensa la rilevante perdita di lavoro dipendente che, su base tendenziale, varia da -0,1% a -1,4%. Ristagna invece l’occupazione che si attesta al 66%, mentre cresce il tasso di disoccupazione dall’8,5% all’8,8%».

Allarme lavoro precario La situazione, commenta Dalida Angelini, segretario generale della Cgil Toscana, «resta fragile. Il problema del lavoro ci fa preoccupare. Servono investimenti, piani per il lavoro e politiche industriali: la politica eserciti il proprio ruolo, anche perché sta arrivando la rivoluzione dell’industria 4.0 che deve essere governata». In questo quadro «l’utilizzo fuori controllo dei voucher, con i buoni lavoro che in molti casi hanno sostituito i contratti stagionali, dimostra che si deve cambiare rotta». A ruota arrivano le parole di Mirko Lami, che in Cgil Toscana cura la delega del Mercato del lavoro: «Cala la cassa integrazione ordinaria, cresce quella straordinaria. Ci sono 42 crisi aziendali al tavolo in Regione, non solo nella siderurgia, nel navale, nella cantieristica, ma anche nel commercio, vedi Unicoop Tirreno. Manca il lavoro, ma c’e’ anche un altro problema: stanno finendo gli ammortizzatori sociali». L’esempio arriva proprio da Livorno, dove tra aprile a dicembre di quest’anno «ci saranno circa 2.000 lavoratori che finiranno ogni ammortizzatore, anche la Naspi», conclude Lami.

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