Gabriele Detti con Michael Phelps
Gabriele Detti con Michael Phelps
Gabriele Detti con Michael Phelps

Fra i nuotatori più rappresentativi della scuola toscana natatoria vi è sicuramente  il livornese Gabriele Detti, primatista europeo negli 800 metri stile libero, che questa mattina si è trasformato in maestro per un giorno. Infatti il classe ’94 labronico ha incontrato gli alunni dell’Istituto comprensivo Coverciano (Scuola primaria Santa Maria a Coverciano,  Firenze), per spiegare loro a cosa serva un kit per nuoto che è stato distribuito nelle settimane scorse dall’azienda Arena, per invogliare i più giovani ad iniziare la pratica di svolgere attività in piscina. A margine della mattinata agenziaimpress ha incontrato Gabriele Detti.

Un progetto che ti porta in una scuola, a contatto con dei bambini per spiegare l’utilizzo del kit che è stato loro distribuito. Che effetto ti fa dover fare oggi da maestro del tuo sport?

«E’una nuova esperienza perché sono nuovo a questa cosa, la prenderò come un divertimento, cercando di insegnare il più possibile a questi bambini che sono alla prima elementare e quindi sono proprio agli inizi. Vedremo di fare il possibile per far qualcosa di buono e per avviarli nella maniera giusta al nuoto».

Chi meglio di te sa quanto è importante fare nuoto. Qual è la prima cosa che ti senti di trasmettere loro visto che fanno la prima elementare e magari vogliono avvicinarsi a questo sport?

«Sicuramente voglio invogliarli a fare gruppo, cosa che è abbastanza importante per chi fa la prima elementare. A cinque anni crei le prime amicizie, i primi gruppi, e non c’è modo migliore che lo sport per riunirsi ed andare avanti insieme facendo quella che è la mia disciplina».

Quanto è importante che gli atleti italiani vadano anche nelle scuole, al di là delle piscine, per incontrare i bambini e fare formazione sul proprio sport?

«Secondo me è importantissimo perché la semplicità, la spontaneità dei bambini non ce l’ha nessuno. Guardare un bambino e’ come guardarsi allo specchio e dirsi la verità quindi questo progetto può portare a qualcosa di veramente buono e grande».

Il 2015 si può dire che è la stagione in cui cerchi conferme dopo l’ottima annata del 2014, visto che ci sono varie scadenze a medio-breve periodo come i campionati italiani prima ed i campionato mondiali poi?

«Sicuramente si. Andiamo per gradi: adesso ci sono i campionati italiani per cercare di qualificarsi ai mondiali e poi arrivare in Kazan e cercare di fare meglio se è possibile dell’anno scorso».

Vieni da una preparazione fisica fatta con molti altri componenti della Nazionale italiana di nuoto in Messico. Quali sono le tue sensazioni?

«Mi sento innanzitutto abbronzato perché la cosa positiva è che c’era il sole e nuotavamo all’aperto. E’stato molto duro perché gli allenamenti sono già duri in pianura, in altura l’ossigenazione è piu’ complicata. La prova teorica è andata ora manca la pratica e quindi prima ci saranno i campionati italiani e poi se tutto va bene Kazan».

Il nuoto toscano come sta visto che tu ne sei un degno rappresentante?

«Bene, molto bene. I nomi ci sono, ci sono sempre stati. Ti parlo principalmente dei livornesi: ci sono io, Federico Turrini, Martina Dememme, poi ci sono molti giovani che crescono bene. Avevamo Niccolò Beni che ora ha smesso, Sebastiano Ranfagni. Nomi molto importanti che non ci permettono di lamentarci a livello regionale, soprattutto a Livorno».

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