piazzaE’ il giorno del Palio, il giorno della Carriera, il giorno magico in cui Siena si raccoglie e si chiude in sé stessa, ma contemporaneamente si apre al mondo, offrendo la sua storia, i suoi valori ed il suo dna a coloro che vorranno condividerlo. Senesi si nasce, ma si può anche diventarlo riuscendo a cogliere questo unicum, facendolo poi diventare una parte del cuore. Oggi è il giorno del Trascendente, il giorno in cui anche chi non crede, anche solo per un secondo, si rivolge alla Madonna, protettrice di Siena, la Vetus Civitas Virginis. Lo fanno i dieci capitani ed i dieci fantini durante la messa che viene celebrata prima della Provaccia, alle 8 del mattino del giorno del Palio davanti alla bianca Cappella in Piazza. «Volgi un guardo, o Celeste Regina, alla nostra città a Te diletta: mira un popol fidente che aspetta il soccorso del santo Tuo amor. O Maria la Tua Siena difendi, per lei prega benigna il Signor», cantano tutti insieme, proprio come un gruppo di guerrieri prima di andare alla guerra, sapendo che rischieranno tutto, dignità, cuore e onore. Sanno che nove usciranno sconfitti ed uno soltanto vincerà ed andrà nella basilica di Provenzano a cantare il Te Deum di ringraziamento alla Madonna, protettrice di Siena, che con la sua mano ha condotto il vincitore all’apoteosi del trionfo. E’ il giorno in cui tutti sognano di uscire trionfatori del Campo, o magari vedere sconfitta nella polvere l’avversaria. Oggi suonerà a lungo Sunto, il campanone della Torre del Mangia, lo farà per richiamare il popolo, per annunciare a tutti che si correrà il Palio. I suoi profondi e lenti rintocchi cesseranno quando il Drappellone issato sul Carroccio farà il suo ingresso sul Campo, mostrando a tutta la Piazza il simbolo della vittoria che sarà consegnato al vincitore.

Le 10 al canape Oggi tutti sognano, nessuno escluso. Sogna la Selva con Quit Gold e Giovanni Atzeni detto Tittia, sogna la Pantera con Indianos ed Andrea Mari detto Brio. Sono loro i grandi favoriti della vigilia, le due accoppiate che tutti si aspettano nelle prime posizioni. C’è attesa anche per la Chiocciola, dopo la paurosa caduta del cavallo per la terza prova. Porto Alabe è un poco sbucciato, ma stasera darà tutto insieme al fantino Jonatan Bartoletti detto Scompiglio. Il poker dei favoriti si chiude con il Bruco con Ondina Prima e Francesco Caria detto Tremendo. L’accoppiata non era gettonatissima il giorno della Tratta, ma il bel lavoro fatto e lo splendido adattamento al Campo della cavalla fanno sognare il popolo di Via del Comune. Dopo di loro c’è l’Aquila con Giuseppe Zedde detto Gingillo e Polonski, veloce in corsa, ma riottoso e nervoso ai canapi. Attenzione poi al Drago con il grigio Oppio ed il talentuoso Alberto Ricceri detto Salasso, fantino giramondo vincitore due volte sul Campo. Ci sarà poi la Lupa, la contrada con il digiuno più lungo, iniziato nel 1989 e che Antonio Siri detto Amsicora con Querino proveranno ad interrompere. La Tartuca cercherà la vittoria, perché facendolo impedirà all’avversaria Chiocciola di farlo a sua volta. Certamente Sebastiano Murtas detto Grandine dovrà dare un occhio anche a lei e massimizzare le potenzialità del suo cavallo Mocambo. C’è poi la Giraffa con la cavallina Naiké ed il debuttante Enrico Bruschelli detto Bellocchio, diciottenne figlio di Trecciolino, il re della Piazza con 13 vittorie sul Campo. Loro avranno il compito di fare il massimo, sfruttando la precisione della cavalla, coscienti di non essere i favoriti della vigilia. Il ruolo di outsider se lo divideranno con l’Onda forte della classe di Silvano Mulas detto voglia e l’esperto Osvaldo.

Siena trionfi immortale Dieci popoli che sognano, dunque, nessuno escluso, ma uno solo che vincerà ed andrà a cantare il Te Deum di ringraziamento in Provenzano. Viene da pensare alle parole di Silvio Gigli, degna chiusura di ogni articolo che parli del Palio: «In un tripudio di bandiere e di colori, Siena trionfa come sempre immortale». Viva il Palio, viva Siena.

 

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