Presentata la nuova stagione teatrale del Teatrino di Palazzo Chigi; l’amministrazione comunale che promuove e sostiene la stagione ha affidato nuovamente a Francesco Chiantese ed Accademia Minima l’incarico di realizzarla visto il successo dei due anni precedenti. Francesco Chiantese, ha proposto quest’anno di far dialogare la direzione artistica con gli spettatori che negli ultimi due anni hanno cominciato a creare una piccola comunità attorno a quello che è, metro alla mano, uno dei più piccoli teatri pubblici italiani ad aver scelto di avere una stagione tutta sua.

“Un teatro pubblico per me – chiarisce Chiantese, regista, autore, attore e pedagogo teatrale attivo da venticinque anni sul territorio nazionale – ha senso se funzionale ad un dialogo con la comunità che lo ospita, un dialogo proattivo, propositivo e ricettivo allo stesso tempo. Soprattutto non può avere una programmazione esclusivamente fatta di eventi straordinari, ma deve insistere nell’ordinario della vita della comunità. Quest’anno abbiamo deciso di formalizzare con alcuni incontri questo dialogo, soltanto per renderlo evidente, per farne la bandiera dietro cui muovere ogni azione ed ogni programmazione. Chiarendo da subito che dialogo non è una parola usata come sinonimo dell’assecondare mode e gusti del momento, ma che racconta del bisogno di mettersi in ascolto reciproco, territorio e direzione artistica, anche contrapponendo alle richieste che si ricevono delle proposte che si muovono in direzione opposta ma si crede servano al territorio ed ai cittadini in funzione di una crescita, di un allargamento della propria visione e delle proprie prospettive culturali. Come ci siamo detti due anni fa è necessario, avendo un seme tra le mani, riuscire ad immaginare il frutto che arriverà se tutto va bene tra qualche anno. Anche ce lo questo insegna il teatro”. La stagione come negli anni passati punta all’incontro del pubblico con artigiani del teatro e della musica di grande qualità ed esperienza che riescano trasformare l’intimità del teatrino in qualcosa di indimenticabile e formativo.

“Si tratta di un modo più lento di lavorare; certo, il grande nome garantirebbe un pienone, un grande numero di biglietti staccati ed un fondo cassa meno “fragile” di quello che abbiamo noi; ma abbiamo sperimentato che l’evento, il nome di richiamo, non costruiscono comunque una comunità attorno al teatro che, per nascere, ha invece bisogno di continuità, presenza sul territorio, piccoli passi senza fretta; e soprattutto non è lo scopo di un teatro pubblico quello di portare la gente a teatro se quello che si offre loro assomiglia alla programmazione pomeridiana delle tv; bisogna lavorare duro ed osare, perché la comunità della Val d’Orcia merita un lavoro duro ed il rischio. Preferiamo il passaparola, spettatore dopo spettatore, che ha portato la sala del Teatrino negli ultimi anni ad essere sempre più piena”.

Al via dunque un cartellone variegato come sono variegate le sfaccettature della comunità in cui nasce; si parte in anteprima il 25 gennaio ore 21.30 con uno spettacolo che è “figlio” delle passate stagioni e che vede il dialogo tra alcuni artisti del territorio Andrea “atreio” Marcucci virtuoso del Chapman Stick, Tommaso Niccolai alle percussioni e Francesco Chiantese (spettacolo realizzato con il sostegno di Regione Toscana per il progetto Festa della Toscana 2018; assieme alla installazione di mailing art realizzata da tutti i bambini delle scuole elementari e medie della città come “augurio” alla propria comunità e ad una serata di public speaking legata al tema del “confine”). L’apertura ufficiale invece sarà il 17 febbraio ore 21.30, è affidata a Vittorio Continelli, attore pugliese appartenente alla grande tradizione del teatro di narrazione, con una nuova tappa dedicata ai miti d’amore del suo instancabile tour “Discorso sul mito”; un omaggio a De André nel ventennale della morte sarà vissuto dal pubblico con Raffaele Spidaleri accompagnato da Franco Fabbrini e Luca Ravagni in un allestimento esclusivo per San Quirico; dedicata alla magia comica per bambini ed adulti la serata con l’artista siciliano Maurizio Monte aka Mago Mamò che siamo sicuri resterà nel cuore con tutta la sua simpatia e la sua delicatezza; ed ancora una serata piena di splendidi cortometraggi in collaborazione con il festival di Pentadattilo, in Calabria, i cui direttori artistici a margine della serata si fermeranno a parlare con chi vorrà del rapporto tra il loro festival (un festival di portata internazionale) ed il piccolissimo comune che lo ospita; avremo poi uno spettacolo di Teatro Danza “Cretti, o della fragilità” con la danzatrice ed attrice Elisa Bartoli; ed ospiti straordinari saranno i Chille de la balanza, compagnia storica del teatro di ricerca italiano e residente nell’ex manicomio di San Salvi a Firenze, che ci incontrerà attraverso il loro “lettera ad una professoressa” spettacolo evento dedicato alla figura di Don Lorenzo Milani.

Novità di quest’anno tre appuntamenti ad ingresso gratuito chiamati conversazioni dei dibattiti/spettacolo guidati da Francesco Chiantese su tre temi in compagnia di loro protagonisti: ci sarà modo di parlare di immigrazione ed rinascita dei territori con Domenico Lucano sindaco di Riace; di giornalismo tra storia ed attualità con Maurizio Boldrini e di fotografia documentaria con il fotografo Tomaso Talarico.

A completare il programma le fotografie di Alessio Duranti, in un percorso dedicato alla memoria ed alla resistenza, che accompagneranno tutta la stagione con una esposizione “a tappe”; per ogni appuntamento sarà esposta una foto nel piccolissimo foyer.

Per alimentare la comunità che si è creata attorno al teatrino da mercoledì 16 aprirà presso lo stesso la “Bottega di Teatro Popolare” un laboratorio teatrale gratuito, guidato da Francesco Chiantese, per indagare il concetto di teatro popolare oggi e mettere in scena lo spettacolo che, a maggio, chiuderà la stagione teatrale.

Per il calendario completo, le informazioni di biglietteria, i dettagli degli spettacoli, la possibilità di lasciare i propri commenti sugli spettacoli visti è stato attivato il sito www.teatrinochigi.it

La stagione è possibile grazie al sostegno dell’Azienda Agricola Podere Forte e di La bottega di Portanuova, oltre che agli sforzi dei collaboratori di Accademia Minima, dei vari uffici competenti del Comune di San Quirico d’Orcia, degli artisti che aderiscono alla stagione con grande disponibilità rispetto alle possibilità tecniche dello spazio, e di tutti gli spettatori che stanno dando da due anni un senso a questo folle ma lucido progetto.

 

Articolo precedenteGiorni di pioggia. Al TuscanyHall Mr.Rain in concerto
Articolo successivoRis in azione. Sopralluogo nell’appartamento dell’omicidio a Castelnuovo Scalo