assistenza_anziani_mani_530x400Il futuro della Rsa di San Francesco ad Asciano al centro di un incontro tra Usl, amministrazione comunale, cittadini e dipendenti. Il confronto è avvenuto nei giorni scorsi per parlare del futuro della struttura e trovare una soluzione al contraccolpo che questa può subire con l’introduzione da gennaio della cosiddetta libera scelta. Il nuovo sistema voluto dalla Regione Toscana, infatti, se da una parte consente al cittadino di scegliere liberamente la struttura nella quale ricoverarsi, dall’altro lato può creare qualche problema per quelle strutture più periferiche e meno moderne come la RSA di Asciano, che rischiano di vedersi preferire strutture nuove e più centrali rispetto alla Città, con una possibile riduzione dei posti ed una conseguente ricaduta sull’occupazione.

Un problema che per essere risolto, almeno nel caso di Asciano, significa trovare i fondi necessari per la ristrutturazione della Residenza al fine di renderla più moderna ed appetibile. Ma in un momento in cui le risorse scarseggiano ovunque questo rischia di essere un problema non di poco conto. Da qui la proposta dell’USL, proprietaria dell’immobile, che ha trovato il pieno sostegno del Comune, di lavorare ad un concessione “lunga” che ponga a carico del concessionario i lavori necessari di ristrutturazione.

«Una soluzione che va nella direzione giusta e per questo voglio ringraziare i dirigenti della USL che hanno fatto propri i timori della comunità ascianese e dei dipendenti della struttura – ha sottolineato il sindaco di Asciano Paolo Bonari -, impegnandosi a pubblicare il bando di concessione in tempi brevi. La speranza di tutti è che si arrivi ad una soluzione entro l’anno. Da parte del Comune sarà assicurata la massima collaborazione per agevolare ogni necessità legata a questo percorso. Le preoccupazioni dei dipendenti sono anche le nostre preoccupazioni, in un territorio che a causa della crisi ha già visto perdere purtroppo tantissimi posti di lavoro negli ultimi anni. La RSA, anche se non più di proprietà del Comune da diversi anni – ha concluso Bonari -, rappresenta un pezzo della nostra storia e faremo il possibile per preservarla».

 

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