IMG-20150824-WA0045«I nostri concittadini sono da giorni a lavoro per ritrovare una normalità che la giornata del 24 agosto ha spazzato via con piogge e nubifragi di impensabile violenza. Le nostre amministrazioni hanno dovuto far fronte ad una emergenza continua che solo adesso sta passando, lasciando lo spazio alla conta dei danni che per privati, attività commerciali, artigianali ed al bene pubblico è enorme». I sindaci di Asciano, Buonconvento, Monteroni d’Arbia e Murlo (rispettivamente Paolo Bonari, Paolo Montemerani, Gabriele Berni e Fabiola Parenti) richiedono all’unisono il riconoscimento dello stato di emergenza per i loro territori, messi in ginocchio dal nubifragio della giornata del 24 agosto.

Richiesto lo stato di emergenza «Adesso le nostre comunità hanno bisogno delle istituzioni extraterritoriali, abbiamo tutti richiesto lo stato di emergenza Regionale e soprattutto Nazionale ed è necessario che il Governo e la Regione facciano la loro parte e stiano al fianco dei nostri comuni, messi in ginocchio da un’alluvione che per violenza, danni causati ed intensità è ben peggiore della precedente del 2013 – scrivono in una nota congiunta i primi cittadini -. Abbiamo strade interrotte, ponti impraticabili, attività commerciali e artigianali invase da acqua e fango. I nostri concittadini hanno subito danni nelle loro proprietà e tutti stiamo facendo il possibile per ricominciare una vita normale. Due calamità in due anni non sono gestibili con l’ordinaria amministrazione e con i pochi mezzi finanziari che gli enti locali hanno a disposizione dati i continui tagli del governo».

Lo svincolo dal Patto di Stabilità Richiesta unanime da parte dei 4 amministratori senesi è anche l’essere svincolati dal Patto di Stabilità, per poter destinare i fondi comunali alle opere di somma emergenza. «Fin dalle prime ore ci siamo messi a lavoro senza aspettare nessuna certezza di aiuti esterni perché le nostre comunità sono abituate a rimboccarsi le maniche e, solidali tra loro, uscire dai momenti difficili. Adesso abbiamo bisogno di sentirci appoggiati, abbiamo bisogno di un aiuto concreto in termini di risorse da Stato e Regione. Da soli, con i vincoli al patto di stabilità e con le poche risorse che i nostri bilanci ci permettono di liberare non possiamo farcela».

 

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