carlotavecchioOk, mi avete convinto. Questo Tavecchio è totalmente inadeguato, per non dire di peggio.
Stop.
Perchè al di là del torto o della ragione che avesse nel famoso discorso delle banane, esiste un’intelligenza …che deve farti sempre valutare l’opportunità e il momento delle cose che dici. Soprattutto se sei una carica istituzionale, e una certa dose di diplomazia (oltrechè di furbizia spicciola) devi averla nel tuo repertorio.
Cioè: facciamo che sei invitato ad un matrimonio, e per prima cosa ti mettono in guardia che sei tra gente permalosa. Se appena metti piede in chiesa la prima cosa che fai è gridare «Ueh, ma avete visto che la sposa è un cesso?». Beh, allora non ci stai con la testa . E conseguentemente non puoi fare il presidente della FIGC.
Anche se la sposa, effettivamente, è un cesso.

Ciò premesso, non cambierà nulla né con lui, né con Albertini. Neanche con Batman, ammesso abbia voglia di candidarsi.
I problemi sui quali bisogna mettere urgentemente mano sono due: la scarsa competitività del nostro calcio (e lo spettacolo miserevole che spesso offre) e la prepotenza degli ultras negli stadi.
In entrambi i casi, il presidente della FIGC non ha nessun potere.
Per la prima questione, devono pensarci i presidenti, i direttori sportivi, gli allenatori e i giocatori.
Per la seconda, l’autorità competente che deve mettere in prigione i violenti, e tenerceli.

Risolti questi due problemi, il presidente della FIGC può farlo chiunque. Chiunque sia dotato di una discreta presenza (giusto per venire bene nelle fotografie) e di un minimo di tatto e scaltrezza (quindi, tutti meno Tavecchio).
Non mi vadano a cercare la salvaguardia dei vivai (basta salvaguardarli, mica c’è bisogna che te lo dica la FIGC) oppure i troppi stranieri (i presidenti smettano di comprarli a centinaia,  ma evidentemente c’è qualcosa sotto….). E non si sognino di risolvere alcunchè eliminando anticipi e posticipi o riportando la serie A a 16 squadre per «aumentare la qualità» (quando combatte certe battaglie la Gazzetta fa ridere i polli).

Non è una questione di Tavecchio, di gaffes o di banane. E’ la sempiterna voglia di “scorciatoie” che piacciono tanto agli italiani. Alitalia sta fallendo? Le Ferrovia sono in dissesto? L’Inps è in default? Cambiamo presidente, e vedrete come le cose funzioneranno!
Mentre è la nostra testa che deve cambiare, il nostro modo di concepire le cose. In questo caso il calcio, e lo sport in generale.

Sui problemi più urgenti del calcio italiano, che piaccia o no, la FIGC ha potere d’indirizzo, ma non d’intervento. Indipentemente da chi ne sarà il presidente. Con un po’ di buona volontà da parte, per esempio, dei presidenti di Club, il più sarebbe fatto.

E a quel punto non ci sarebbe bisogno di Tavecchio né di Albertini. Potremmo addirittura candidare Topo Gigio.

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