famiglia.jpgI riflettori sono puntati sul prossimo Sinodo di ottobre, voluto dal Papa, sulla famiglia. Ritengo sia un appuntamento fondamentale.

E così oggi si assiste al fermento di posizioni contrapposte, più conservatrici, o più progressiste.

Su questa scia un libro, secondo una notizia circolata negli Stati Uniti, per cui un certo numero di cardinali, tra cui si citano Raymond Burke e Walter Brandmuller, avrebbero collaborato per produrre un testo che si contrappone alle tesi del cardinale Walter Kasper e di altri teologi, in merito ai temi del Sinodo sulla famiglia.

Non sarà facile per Papa Francesco, che fino ad oggi è riuscito (miracolosamente!) a coniugare la sana e retta dottrina cattolica con un linguaggio odierno, comprensibile all’uomo di oggi.

Senza entrare nel merito delle discussioni del prossimo Sinodo, è bene però evidenziare alcuni aspetti. La Chiesa non potrà e non dovrà mai “cambiare” alcune verità sacramentali, perchè tradirebbe se stessa.

Un conto è parlare però concettualmente, in maniera astratta, sul come le cose dovrebbero essere, anche per la felicità dell’uomo.

Un altro è rapportarsi con un’umanità ferita, “da ospedale di campo di guerra”.

Per cui il ricorso alla Misericordia non è un optional, però non è nemmeno un tasto “elimina”. Serve spiegare il perchè di alcuni altissimi insegnamenti.

Serve usare un linguaggio adeguato al tempo e al mutarsi degli eventi sociali e culturali, altrimenti si è incomprensibili.

Serve poi rapportarli a ogni singola persona, perchè «Il sabato è stato fatto per l’uomo, non l’uomo per il sabato».

Guai ad una chiesa che sia solo astrazione!

Quindi il divorzio sarà sempre un male, ma in qualche modo la vita dovrà sempre continuare, anche, sopratutto con Dio. Difficile educare senza sminuire il concetto, ma è questa la scommessa per il prossimo Sinodo.

 

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