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Lorenzo Sampieri (Il Popolo Toscano)

Ultimi giorni di una campagna elettorale che sempre di più ormai si è trasferita sulla Rete, molto più che nelle piazze dei nostri paesi e città. Si affidano così ai Social discussioni, commenti e appelli al voto prima del giorno delle elezioni previsto in Toscana per domenica 31 maggio, quando le urne saranno aperte per l’intera giornata dalle ore 07.00 alle 23.00. Subito dopo avverrà lo scrutinio (leggi).

Può capitare però che la Rete divenga l’unico mezzo di comunicazione con il proprio bacino elettorale se il candidato è costretto a casa dai postumi di un piccolo intervento chirurgico. Accade a Siena dove il candidato capolista de “Il Popolo Toscano-Riformisti 2020”, Lorenzo Sampieri, ha invitato gli elettori al voto dal suo profilo Facebook. «Il giorno delle elezioni si avvicina, domenica si vota e io sono stato talmente stupido da farmi un intervento che mi blocca in casa da una settimana. Questo mi ha impedito in questi ultimi giorni di incontrare, parlare con tanta gente e spiegare perché mi sono candidato e ho deciso di fare questo tentativo. Approfitto di Facebook per spiegarlo almeno a chi potrà vedere questo post».

«Se eletto non cambio vita» «Non ho intenzione di cambiare vita e dedicarmi alla politica. Di lavoro faccio altro e altro continuerò a fare, sia in caso venissi eletto che in caso contrario. Se venissi eletto, alla fine del mandato, via. Niente ricandidatura. Il mio scopo è quello di dare un segnale: quello che anche una persona che non vive di politica può metterci la faccia e provare a dare un contributo per un periodo della propria vita. Al contrario di molti candidati concorrenti, non ho né ricette miracolose da elencare, né proposte stupefacenti da sottoporre agli Elettori».

«Il mio contributo a cittadini imprese e territorio» «Devo imparare molto, provengo da altre esperienze (anche se da circa 20 anni lavoro anche nel mondo pubblico) ma, senza falsa modestia, mi reputo piuttosto rapido nell’apprendere. Vorrei, se ne avessi l’opportunità, parlare con le persone, le categorie economiche e sociali, i Comuni della provincia di Siena, e riportare al Consiglio regionale le necessità, le richieste, le istanze alle quali dare risposta. Cercando le soluzioni migliori possibili, nella realtà che stiamo vivendo. Posso, infatti, sapere le cose soltanto apprendendole da chi le vive direttamente e, con la loro collaborazione, cercare di dare un contributo».

santino Sampieri «La crisi della nostra città» «Nella nostra città e provincia stiamo vivendo, ormai da anni, un totale stravolgimento di quelle che apparivano certezze granitiche, sicurezze inoppugnabili, fonti di benessere inestinguibili (per alcuni anche troppo benessere). Oggi, invece, siamo in gravissime difficoltà e – inutile negarlo – visti come la cicala della conosciuta novella che ha sperperato tutto a cantare (“quanto siamo bravi, quanto siamo belli”) mentre le formiche (di altre parti della Toscana e non solo) faticavano e sudavano per tirare avanti. Ma tanto a noi uscivano i soldi dalle orecchie e quindi non c’erano problemi. Ma ora ci sono e sono problemi gravi e pesanti».

«Mai politico di professione» «Senza farla tanto lunga e fare facile populismo, concludo assicurando che, qualora venissi eletto, destinerei una parte dell’appannaggio di Consigliere regionale, ogni anno, ad una diversa iniziativa di beneficienza. Dico una parte, in modo non preciso, perché non sono in grado di valutare quale potrebbe essere l’impatto dell’attività di Consigliere da svolgere, sul mio lavoro professionale e, quindi, quali potrebbero essere gli effetti economici che potrebbe determinare e, avendo con me altre 11 persone, non posso certamente “tirare giù il bandone…” e fare il politico di professione. Vi ringrazio per l’attenzione che avete dedicato a queste poche righe (se siete arrivati fino qui…) e vi ringrazierò se vorrete darmi la vostra fiducia».

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