Danio-ManfrediniÈ con “Vocazione”, spettacolo ideato, diretto e interpretato da Danio Manfredini, che si apre la stagione di prosa del Teatro Florida di Firenze il 24 e 25 ottobre (ore 21).

Il mestiere d’artista tra paure e desideri “Vocazione” è il viaggio di un artista di teatro tra paure, desideri e consapevolezze legati al mestiere. L’artista prende ispirazione da opere teatrali in cui protagonisti sono gli attori di teatro e da frammenti del suo stesso repertorio di autore. L’inquietudine dell’uomo si ritrova nel microcosmo che è il palcoscenico, personificata dagli attori che hanno intrapreso la carriera teatrale. La paura del fallimento e della follia, il desiderio di evasione, le domande sulla propria motivazione e vocazione, la paura di perdersi nella complessità delle relazioni umane, la malinconia dello sguardo sul tramonto di una carriera e sul momento dell’addio alla propria passione. In scena al fianco dell’artista, un attore che incarna il ruolo della ragionevolezza, del tentativo di richiamare alla sobrietà un mestiere che tende a portare all’estremo. Tuttavia, la ragione, alla fine, seguirà l’artista lungo il pericoloso percorso. La produzione dello spettacolo è della Corte Ospitale, centro di produzione teatrale che da qualche anno segue e sostiene il lavoro di Manfredini. Parte dei fondi necessari per portare a termine l’allestimento sono stati raccolti attraverso una campagna di crowdfunding.

Danio Manfredini Una delle voci più intense del teatro contemporaneo, è autore e interprete di capolavori quali “Miracolo della rosa” (Premio Ubu nel 1989) “Tre studi per una crocifissione” e “Al presente” (Premio Ubu come miglior attore), “Cinema  cielo” (Premio Ubu come miglior regista) e “Il sacro segno dei mostri”. Nel 2012 debutta con lo spettacolo “il Principe Amleto” dall’Amleto di Shakespeare, una produzione italo-francese (la Corte Ospitale, Danio Manfredini, Expace Malraux- Chambery, Aix en Provence). Nel 2013 riceve il Premio Lo Straniero come “maestro di tanti pur restando pervicacemente ai margini dei grandi circuiti e refrattario alle tentazioni del successo mediatico”. Dal 2013 è direttore dell’Accademia d’Arte Drammatica del teatro Bellini di Napoli.

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