IMG_7002_1024x768Presentato il video documentario sulla storia di due coniugi ebrei che, nel febbraio del 1944, vengono arrestati ad Asciano e deportati nel lager nazista di Auschwitz- Birkenau dove troveranno la morte. E’ “1944, Asciano-Auschwitz solo andata” il documentario realizzato dal giornalista Juri Guerranti e prodotto dal Comune di Asciano presentato mercoledì 9 dicembre nella mediateca di Asciano alla presenza, insieme all’autore, del Prefetto di Siena Renato Saccone, del sindaco di Asciano Paolo Bonari e dell’Abate Generale di Monte Oliveto Maggiore Don Diego Maria Rosa.

«E’ la prima volta che il Comune di Asciano si impegna direttamente nella produzione di un documentario di questo tipo – ha sottolineato il sindaco Bonari -, ma avevamo il dovere di farlo per rendere in parte giustizia verso chi non siamo stato in grado di proteggere in quegli anni tremendi. Una storia molto toccante quella dei coniugi Ajò che la maestria di Juri Guerranti ha saputo raccontare al meglio. Due persone normalissime, lontane dalla politica ed assolutamente innocue che per il solo fatto di essere ebrei si trovano al centro di un meccanismo infernale che li sradica dalla loro comunità e li catapulta da Livorno ad Asciano, dove vivono in internamento per un anno e mezzo, privati della libertà e delle proprie risorse, assolutamente incapaci di difendersi. Ed Asciano, da secoli il paese del Garbo e dell’accoglienza, che dimentica la propria umanità e li consegna alle bestie che li condurranno ad Auschwitz dove saranno uccisi il giorno stesso del loro arrivo. Molto emozionante anche essere riusciti a rintracciare l’unica nipote superstite della coppia che oggi vive in Israele e che nei giorni scorsi ha ricevuto dal Comune di Asciano la medaglia d’oro alla memoria che nel settembre scorso il Consiglio ha voluto attribuire ad Angelo Ajò e Fanny Di Porto. Con questo documentario – conclude il sindaco Bonari -, che da oggi sarà disponibile su You Tube e che presto verrà proiettato nelle scuole, abbiamo voluto restituire a queste persone la dignità della memoria che i nazi-fascisti avrebbero voluto cancellare per sempre».

Il documentario ripercorre la vicenda di Angelo Ayò e di sua moglie Fanny De Porto che lasciarono Asciano nel febbraio del 1944 per poi salire sul convoglio numero 10 con destinazione Auschwitz-Birkenau. Al loro arrivo saranno subito inviati nelle camere a gas per lo sterminio. Durante le ricerche e la successiva produzione del video documentario, Juri Guerranti è riuscito a risalire ad una parente dei coniugi Ayò. Si tratta della nipote 95enne, Elena Rossi Artom, che vive dal 1939 in Israele.

 

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