foto olmastroni

«Il mio augurio di inizio anno va ai nostri bellissimi territori perché possano essere maggiormente tutelati e gestiti per migliorare la qualità della nostra vita e delle specie con cui conviviamo». Questo augurio speciale alla Toscana arriva direttamente dal Polo Sud e a farlo è la ricercatrice senese Silvia Olmastroni che si appresta a vivere il passaggio dal 2014 al 2015 dalla base italiana “Mario Zucchelli”, Baia Terra Nova, in Antartide nell’ambito della trentesima spedizione italiana.

Sulle tracce del pinguino di Adelia Dal 1994 l’Università di Siena portava avanti lo studio scientifico sul pinguino di Adelia, quello reso famoso dal film “Happy feet”, ma solo da poche settimane Silvia e gli altri ricercatori sono potuti ripartire con una nuova spedizione dopo che il progetto era stato interrotto per quattro anni. «Il 2014 – scrive Silvia Olmastroni a agenziaimpress.it – è stato senza dubbio un anno speciale perché ci ha permesso, nonostante le numerose difficoltà, di tornare a  fare ricerca in Antartide, cosa per cui ci sentiamo senza dubbio privilegiati. L’Antartide è ancora uno dei pochi luoghi del nostro pianeta scarsamente influenzato dall’uomo dove si possono studiare e conservare le specie che lo abitano e dove la collaborazione tra nazioni è parte attiva nella conservazione di questo ecosistema unico».

pinguiniRicerca nella fase finale Intanto, dai primi di dicembre, le uova dei pinguini di Adelia hanno iniziato a schiudersi e in pochi giorni i pulcini sono cresciuti velocemente. «L’ attività di ricerca – prosegue Silvia – iniziata il 20 novembre scorso, sta entrando nella fase finale. In questo periodo stiamo proseguendo le attività di monitoraggio alla colonia di pinguino di Adelia di Edmonson Point, per studiarne la biologia riproduttiva e le aree di alimentazione. La stagione sembra molto favorevole per i pinguini i cui pulcini, di quasi 3 settimane, crescono rapidamente nutriti dai genitori che tornano dal mare con molto krill e pesce». «Auguri per un felice 2015 dall’Antartide» è dunque il saluto di Silvia Olmastroni. Un augurio che estendiamo anche a tutti i nostri lettori.

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