FIRENZE – In Toscana sono 52 mila i cittadini che vivono in comuni privi di sportelli bancari, un numero aumentato di 6 mila unità negli ultimi dodici mesi.
Questi territori ospitano anche 3.300 imprese. I dati sono stati presentati a Pistoia durante un evento organizzato da First-Cisl Toscana e Acli Pistoia.
La regione conta 40 sportelli bancari ogni 100mila abitanti, collocandosi al settimo posto in Italia e superando la media nazionale del 33%. Tuttavia, il 10% dei comuni toscani non dispone di alcuno sportello e un ulteriore 19%, dove risiedono 130mila persone e operano 9.200 imprese, ne ha soltanto uno.
“Dove c’è uno sportello bancario c’è un presidio di legalità e socialità finanziaria, dove manca cresce il rischio di emarginazione”, ha affermato Marco Lenzini, segretario generale di First Cisl Toscana.
Per Lenzini la desertificazione bancaria rappresenta un problema sociale e territoriale. “La Toscana è la terza regione in Italia per presenza di aree interne. La banca deve essere considerata un servizio essenziale, al pari di sanità, scuola e trasporti.”
Il segretario ha inoltre chiarito: “Non è vero che la chiusura delle filiali bancarie sia causata dall’avanzata dei servizi on-line. L’indice Desi, che misura il livello di digitalizzazione dei Paesi Ue, colloca l’Italia oltre la metà della classifica, quindi non in una posizione positiva. Inoltre, osserviamo che le aree più colpite dalla desertificazione bancaria sono spesso anche quelle con i livelli più bassi di digitalizzazione.”
Sul fronte dell’uso dell’internet banking, la Toscana, con il 60% di utenti, supera la media italiana ferma al 55%, rispecchiando la maggiore diffusione del servizio nelle regioni del Nord rispetto al Sud del Paese.