SIENA – Venerdì 8 dicembre 2023 i negoziatori del Parlamento e del Consiglio hanno raggiunto un accordo sulla legge sull’intelligenza artificiale.
Questo regolamento mira a garantire che i diritti fondamentali, la democrazia, lo stato di diritto e la sostenibilità ambientale siano protetti dall’IA ad alto rischio, stimolando al contempo l’innovazione e rendendo l’Europa leader nel settore.
“Le norme stabiliscono obblighi per l’IA in base ai suoi rischi potenziali e al livello di impatto”. Così l’ufficio stampa dell’Unione Europea, due anni fa, annunciava la fine delle febbrili trattive all’interno delle istituzioni comunitarie e la nascita dell’AI Act, la prima legge al mondo sull’Intelligenza Artificiale entrata in vigore dopo gli ulteriori passaggi procedurali, il 1° agosto 2024.
Oggi, soprattutto a fronte delle forti pressioni americane all’insegna delle deregulation, e alla lobby delle Big Tech guidata da Meta di Mark Zuckerberg, l’UE ha varato un pacchetto Omnibus in cui le stringenti regole dell’AI Act sono state non solo alleggerite ma anche posticipate di sedici messi nell’applicazione.
Giova, quindi, ripercorrere il processo che ha portato all’AI Act, di cui parla ampiamente Daniele Magrini nel libro “Il potere delle macchine sapienti – Intelligenza Artificiale, informazione, democrazia” (primamedia editore).







