Un terzo degli studenti delle scuole superiori va a scuola in auto o con lo scooter. Compiuti i 18 anni la percentuale aumenta fino al 40%. Roma e Carrara sono le città in cui vengono maggiormente utilizzati i mezzi propri: a Roma li usano il 68,9% degli studenti (il 55,4% va in macchina, il 13,5% in scooter) a Carrara il 60,3% (44,6%;15,7%). Venezia-Mestre è invece la città' in cui si usano di più i mezzi pubblici (66,3%). Lo rileva un'indagine svolta da Legambiente ed Euromobility su un campione di 5.516 studenti di Bologna, Carrara, Catania, Potenza, Ravenna, Roma, Torino e Venezia-Mestre.
 
I numeri A 15 e 16 anni l'uso di veicoli privati a motore si attesta al 30% circa. Lo 0,9% dei 15enni e il 3,5% dei 16enni guida il motorino. Al crescere dell'età aumenta l'uso di scooter e macchine fino a raggiungere il 40% a 19 anni e il 50% circa a 20 anni. La distanza media percorsa per andare a scuola è di 9 chilometri, la più breve è a Roma (3,6), la più lunga a Potenza (16,7). 25 minuti è il tempo medio impiegato (11 minuti a Roma, 33 a Torino). A Potenza quasi nessuno va a scuola in motorino. A Venezia-Mestre solo l'8,7% dei ragazzi usa auto o scooter, a Torino il 59,3% si affida ai mezzi pubblici. Ravenna è la regina della bicicletta (39,1%), mentre a Torino (12.2%) e Catania (11,4%) si va a piedi. L'impatto ambientale maggiore del Pm10 si ha a Roma con 29 milligrammi emessi ogni chilometro percorso per studente, mentre a Torino e Venezia ci si ferma rispettivamente 12 e 10 mg/km. Per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica (CO2), l'impatto ambientale maggiore si misura a Roma (121 grammi/km), mentre rimane a livelli piu' bassi a Venezia (34 grammi/km) e Torino (48 grammi/km).
 
I commenti «Tra pochi giorni – ha detto il sottosegretario ai Trasporti, Erasmo D'Angelis – sarà scaricabile gratuitamente la nuova App del Ministero dedicata alla sicurezza nelle aree urbane, collegata alla campagna di comunicazione “Sulla Buona Strada”, e sarà replicata con nuovi protagonisti e dedicata alla tutela di pedoni e ciclisti». «Bisogna far crescere tra i giovani una nuova cultura del modo di muoversi nelle aree urbane», ha sottolineato Alberto Fiorillo, responsabile aree urbane Legambiente. Infine, «è importante – ha concluso Lorenzo Bertuccio, direttore scientifico Euromobility – formare in maniera attiva e concreta i ragazzi prossimi alla patente per favorire una cultura della mobilità che aiuti a mantenere contenuta la tendenza tutta italiana ad un uso smodato dell'automobile».

Articolo precedenteAeroporto di Siena, i sindacati chiedono chiarezza sul bando per la gestione
Articolo successivoLucchini, incontro a Firenze tra governatore Rossi e imprenditore giordano che vuole acquisire il gruppo