ROMA – La tempestività dei comuni per quanto riguarda la presentazione dei bilanci preventivi è in netto aumento. Al 15 marzo, data posta dal Mef, l’84% ha già inviato il prospetto economico.

La media è il risultato di un divario abbastanza marcato tra nord e sud del Paese. Se nel settentrione la quota è del 92%, con in testa Emilia Romagna e Valle d’Aosta al 96%, al centro si scende all’89%. A trainare verso l’alto questo gruppo sono soprattutto Toscana (95%), Marche e Umbria (93%). Più indietro i comuni laziali, fermi a quota 81%.

Al sud male Sicilia, sotto il 30%, mentre si difendono Calabria (58%) e Campania (67%). Prima della classe, per quanto riguarda il meridione, è la Basilicata (92% di bilanci approvati), seguita a breve distanza dalla Sardegna (885) e dalla Puglia (86%). Chiudono il cerchio l’Abruzzo e il Molise, rispettivamente con l’80% e il 77% di comuni che hanno già inviato al Ministero il proprio preventivo.

Secondo il Centro Studi Enti Locali questi dati, nel loro insieme, testimoniano un effetto tangibile prodotto dalla nuova programmazione ma preoccupa la distanza abissale che continua a caratterizzare i risultati ottenuti da enti di territori diversi. Il processo di riforma della contabilità e dell’ordinamento degli enti locali, i cui cantieri sono aperti, dovrà necessariamente tenere conto anche delle criticità finanziarie e organizzative, ormai strutturali ed endemiche, di alcuni territori e individuare delle soluzioni efficaci per far sì che queste distanze siano colmate.

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