Foto Ansa
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Permangono stabili le condizioni  dell’artificiere della polizia di Firenze rimasto ferito la notte di  Capodanno dall’esplosione di un ordigno davanti alla libreria ‘Il  Bargello’, in via Leonardo da Vinci, collegata al movimento politico di estrema destra CasaPound. Il poliziotto è ricoverato, in prognosi riservata, nella terapia  intensiva del Cto dell’ospedale di Careggi, dove continua a essere  sedato. L’agente ferito a una mano e all’occhio destro, precisano  fonti sanitarie, «risponde positivamente alle terapie». Nel frattempo nel fascicolo aperto dalla Procura di Firenze per ora l’unica ipotesi di reato è quella di tentato omicidio.

La visita di Minniti e Gabrielli L’inchiesta sulla bomba esplosa all’alba di domenica è destinata a sviluppi che potrebbero portare a cambiare il reato. Tutte le ipotesi sulla matrice sono aperte anche se quella legata ad ambienti anarchici sembra la più seguita. All’artificiere, 39 anni, originario della Campania ma da tempo residente ad Altopascio (Lucca), ieri hanno fatto visita anche il Ministro dell’Interno Marco Minniti e il capo della Polizia Franco Gabrielli. Hanno potuto parlare con la moglie dell’agente assicurando che «non saranno lasciati soli». Sull’inchiesta qualche risposta potrebbe arrivare nei prossimi giorni dall’analisi dei resti dell’ordigno che era stato posizionato tra la saracinesca e la vetrata della libreria. Senza dubbio era azionato da un timer che, secondo quanto appreso, si sarebbe fermato quando la bomba è stata trovata, intorno alle 3.30, da una pattuglia della Digos, per poi ripartire e provocare l”esplosione quando l’artificiere si è avvicinato per esaminarla. All’interno non c’erano oggetti metallici usati nelle bombe confezionate col preciso obiettivo di ferire persone. Lo stesso artificiere sarebbe stato investito e ferito dalle schegge dell’involucro con il quale era confezionata la bomba, probabilmente metallico. Rispetto ad altri ordigni, in passato collegati alla matrice anarchica, la novità è proprio il timer, un salto di ‘qualità’.

Le perquisizioni Fin dalle prime ore di domenica agenti della Digos hanno avviato una serie di perquisizioni a carico di esponenti di area anarchica a Firenze e in altre città della Toscana, una decina in tutto, che però non avrebbero portato al sequestro di materiale al momento collegabile in modo diretto all’esplosione. Qualche indizio potrebbe venire dall’esame dettagliato dei video delle telecamere di sorveglianza della zona, anche se i primi non avrebbero fornito elementi utili. Di certo alla Questura di Firenze tutti sono mobilitati per scoprire gli autori di un gesto che ha funestato il primo giorno del nuovo anno e che, comunque, per tutti altro non è che un atto di terrorismo.

 

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