Igor Protti al centenario del Livorno Calcio
Igor Protti al centenario del Livorno Calcio
Igor Protti al centenario del Livorno Calcio

«Chi indossa questa maglia non può che sentirla come una seconda pelle. È un onore essere stati inviati a questo evento e mi onoro di essere stato protagonista di un pezzo significativo della storia di questo club con la casacca amaranto». L’ex portiere Andrea Ivan racconta così le emozioni che lo hanno attraversato nella tre giorni che lo hanno visto protagonista al Pala Modì di Livorno per festeggiare il centenario della società che ha dal 1999 Aldo Spinelli come proprio presidente. Tre giorni amaranto, da sabato scorso a ieri, al Modigliani Forum, per raccontare un secolo di emozioni, con la partecipazione di giocatori del passato e del presente, ed alla fine la presenza totale di quattromila tifosi che hanno fatto un bagno di livornesità senza sosta,con anche la partecipazione di sostenitori dei club di Aek Atene e Olympique Marsiglia, tifoserie gemellate, e coronati dal successo della squadra attualmente guidata da Gelain a Varese, nel turno di campionato di Serie B.

Autenticità e commozione amaranto «È stato un onore essere parte di quella che non è solo una squadra di calcio ma è una realtà che ti rimane addosso: sulla pelle e nel cuore – ha spiegato Igor Protti –. Qui ho trovato una seconda famiglia, tanti amici ed un fratello, perché Cristiano Lucarelli lo è stato e lo è tuttora. Nel calcio che vive di ipocrisia, Livorno è autenticità. Non si può barare con un supporters amaranto, ed aver contribuito alla promozione storica in serie A mi fa essere orgoglioso». Momento di commozione quando Cristiano Lucarelli è salito sul palco sabato scorso perché nel suo ricordo di chi ha amato il Livorno e non c’è più, il pensiero è andato inevitabilmente all’ex calciatore amaranto Piermario Morosini. «Io vengo ricordato per aver quel gesto di aver fatto l’amore con la maglia amaranto ma non avrei potuto fare diversamente perché Livorno è la mia vita e sono emozionato ogni volta che ricordo un gol, un assist o una trasferta, vissuta prima da tifoso e poi da calciatore», ha spiegato lo stesso Lucarelli, prima di lasciare la scena agli incontri di boxe dei pugili livornesi Igor Nencioni e Lenny Bottai.

La festa per il 100 anni del Livorno Calcio A suonare ed intrattenere la gente ci hanno pensato tre gruppi della cittadina toscana: 57100, Licantropi e Banda Bassotti, poco prima del rientro da Varese di alcuni componenti della prima squadra, Mazzoni, Ceccherini, Gonnelli, Luci, Moscati e Vantaggiato. «Il nostro sogno è quello di onorare questo centenario con la promozione – ha raccontato capitan Luci -. Ci proveremo fino alla fine. Per noi e per i nostri tifosi». Proprio Luci ha promosso ancora una volta l’associazione benefica, la Fop, legata a suo figlio che proprio da questa malattia è stato colpito. Un successo vero va segnalato è stata la presentazione del libro “Cento anni di passione amaranto”, edito dalla Geo Edizioni e scritto da Carlo Fontanelli, Fabio Discalzi e Paolo Nacarlo. «Questa opera riprende quella uscita per i 90 anni ma è ovviamente più ricca.- ha spiegato Carlo Fontanelli -. Ci sono, per esempio, i nomi dei 1.072 giocatori che hanno vestito la maglia amaranto dal 1915 a oggi».

Passerella per gli ex amaranto Da segnalare fra i tantissimi eventi il talk show “Livorno….oltre il centenario”, l’apertura della mostra fotografica e del museo nell’area Expo, la visita delle scuole calcio e degli studenti delle scuole medie inferiori ed un convegno tenuto dal responsabile del settore giovanile Alessandro Doga, ma anche i blitz di tanti altri ex giocatori: Galante, Filippini, Balleri e Diamanti. «Ho un sogno: la sfida fra Livorno e Fiorentina nuovamente in Serie A l’anno prossimo – ha detto Diamanti, circondato dal grande affetto dei tifosi amaranto, che hanno interrotto piu’ volte le sue interviste, con offerte del mitico punch, specialità livornese –. So che c’è rivalità fra amaranto e viola ma credo che bisogna recuperare questa sfida anche perché fra i ricordi più belli credo vi sia quella sfida nel campionato di Serie B in cui l’Ardenza sembrava il Maracanà». «Bisognerebbe insegnare la storia del Livorno nelle scuole perché vorrebbe dire tramandare un pezzo fondamentale della città – ha concluso Cristiano Lucarelli –. Questi tre giorni pieni di entusiasmo sono la testimonianza vera, semmai ce ne fosse bisogno, che la tifoseria e’viva e non aspetta altro che essere riaccesa di entusiasmo. Questa squadra, questa maglia, rivendica con orgoglio il proprio passato ma adesso deve costruire un bel futuro. Spero si ripetano occasioni come queste perché anche fuori Italia si è capito il valore speciale di questa realtà». E proprio a margine dei tre giorni di festa c’è chi ha ipotizzato che presto possa essere realizzato un lungometraggio sulla storia del Livorno calcio: un omaggio ad una città, una squadra ed una tifoseria che hanno 100 anni ma che godono di ottima salute.

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