«Presenteremo una denuncia alla Procura della Repubblica di Grosseto per chiedere di accertare se il personale che era a bordo della nave Concordia fosse stato adeguatamente istruito per una emergenza così grave e da quante ore stava lavorando». L’avvocato siciliano Ernesto Fiorillo, presidente nazionale di Consumatori Associati, apre un nuovo “fronte” sulla tragedia avvenuta di fronte all’isola del Giglio, profilando una possibile class action, sul modello delle cause intentate negli Stati Uniti dai consumatori nei confronti delle grandi compagnie. Lo scrive il portale Donna Reporter, con cui la nostra testata ha avviato una collaborazione di scambio notizie per assicurare informazioni ancora più complete ai nostri lettori.

Dalla Sicilia alla Spagna: il naufragio della Costa Concordia ha occupato ampio spazio nella stampa iberica, dopo la scoperta del cadavere del maiorchino Guillermo Gual, 68 anni, e in vista di una possibile causa collettiva dei passeggeri spagnoli contro la compagnia. El Mundo titola in prima pagina che «la avidità commerciale del capitano e dell’armatore hanno propiziato la tragedia», La Vanguardia parla di «Una catena di negligenze» ed El Pais, in un editoriale, afferma che il naufragio della Costa Concordia solleva «incognite sulla sicurezza delle navi da crociera». Il quotidiano di centrosinistra scrive «alla gravità del possibile errore del capitano si aggiunge in questo caso l’imperizia di cui è stata accusata praticamente tutto l’equipaggio della nave nel gestire la situazione». I passeggeri spagnoli tornati ieri in patria, scrive Abc, hanno raccontato «i momenti di panico vissuti a bordo della nave, trasformata in una trappola dalla quale era difficile fuggire».
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