Don Armando Zappolini mette il presepe in un cassonetto della spazzatura. La denuncia del sacerdote contro il ministro Salvini è blasfema, ma non si odono voci delle gerarchie toscane. Silenzio in un generale buonismo che sfocia in violenza verbale contro chi non è allineato.

Zappolini, che conosco ed è una brava persona, purtroppo non riesce a vedere oltre la cultura sessantottina. Proprio quella che da mezzo secolo ha messo Dio nella spazzatura. Quello che più mi colpisce è il silenzio di fronte a tutta questa negazione del sacro. Rispetto a un mondo che vive nel disprezzo di Dio, si sveglia la coscienza di qualche sacerdote solo motivata dalla politica, anzi dall’antipolitica. Ma davvero è così disorientante un politico che ancora insiste a non vergognarsi dei valori cristiani? Possibile siano proprio dei preti a ostacolarlo? In nome di una povertà esaltata a valore supremo, in un ipocriti clima radical chic. Forse questi sacerdoti amano servire un collaudato e vecchio sistema politico, che fortunatamente sta scomparendo. Quanta sordità ai segni dei tempi! I giovani sono disorientati, ma non sono gli stessi degli anni 70 e 80. Sono diversi, molto. E qualcuno, che oggi manca, dovrà pur capirli ed evangelizzarli. Operazione, quest’ultima, denigrata talvolta da chi dovrebbe farla in prima persona. Buon Natale, sempre se ci ricorderemo cosa caspita celebra questa festa.

 

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