Tanto verde e numerose ZTL, un trasporto pubblico sufficiente, una buona dotazione di spazi per le bici, bassi consumi di acqua, ed una discreta qualità dell'aria, per il verde cittadino fruibile e non, ma anche allarme rosso per la produzione dei rifiuti, le dispersioni della rete idrica ed i consumi energetici.

E’ questa la fotografia della Toscana emersa dalla tredicesima edizione di Ecosistema Urbano, ricerca sulla vivibilità delle città italiane realizzata da Legambiente con il contributo scientifico dell’Istituto di Ricerche Ambiente Italia e la collaborazione editoriale de Il Sole 24 Ore. 

Settima fra le grandi città Firenze (punteggio 49,03%), si trova a metà della classifica nazionale, decimo ed undicesimo posto anche per Pisa (56,40%) e Livorno (54,60%), sotto di qualche posizione Lucca (15°) con un punteggio del 52,71% e Prato (17°) con il 52,41%. Nella parte bassa della classifica nazionale troviamo invece le città toscane di Arezzo (28° – 45,85%), Pistoia (34° – 41,54%) e infine Grosseto al 36° posto con un punteggio del 40,87%. Per quanto riguarda le città piccole troviamo l'ottima posizione di Siena, a livello nazionale, con un punteggio del 55,09% e Massa (28°) a metà classifica con 44,10%.

25 gli indici tematici basati su una settantina di indicatori primari ed oltre 120 parametri sono stati analizzati per redigere la classifica finale della qualità ambientale. La novità principale di quest’anno è il dimensionamento delle classifiche secondo tre grandi categorie: 15 grandi città, sopra i 200.000 abitanti, 44 medie città, tra 200.000 e 80.000 abitanti, e 45 piccole città sotto gli 80.000 abitanti. Aria, acque, rifiuti, trasporti e mobilità, spazio e verde urbano, energia, politiche ambientali pubbliche e private sono i consueti temi d’indagine, ai quali si aggiunge, in questa edizione, anche il tema della sicurezza nelle città.

Firenze – Settima tra le grandi città, Firenze ha costruito nel tempo zone a traffico limitato (ZTL) significative che gli fanno guadagnare il primo posto nella classifica nazionale, ha sviluppato una buona mobilità ciclabile, possiede un servizio di trasporto pubblico che, relativamente al dimensionamento del territorio comunale, offre discrete performance. Il capoluogo toscano migliora nei tre indici dell'inquinamento atmosferico: Biossido di azoto (12°), Ozono (7°), PM10 (5°). Terza delle grandi città italiane per il livello dei processi di pianificazione e partecipazione ambientale. Occupa i primi posti nazionali per la domanda e l'offerta di trasporto pubblico (8°), per le isole pedonali (2°) e per verde urbano (9°), alla nona posizione anche per le politiche urbane di mobilità sostenibile e al sesto per le auto circolanti ogni 100 abitanti. Buona la posizione per i consumi giornalieri di acqua potabile per uso domestico dove occupa un secondo posto nazionale. Ancora troppi i rifiuti prodotti (688,0 kg/ab/a – 12°) e troppo alto il numero di motoveicoli ogni 100 abitanti (11°), la depurazione (11°) e i consumi domestici di elettricità per un 11° posto poco felice.

Pisa – Tra le città medie Pisa è la prima a livello regionale ma decima nella classifica nazionale. Prima città italiana per aree verdi e per estensione delle ZTL (14,75 mq/ab), sesta per le imprese certificate ISO 14001 (oltre 4,26 ogni 100 imprese). Una discreta qualità dell'aria vede Pisa al 7° posto per NO2, 12° per PM10, e nona per l'Ozono. Agli ultimi posti invece per la produzione pro-capite di R.S.U. (828,7 kb/ab/a). La peggiore in Toscana e tra le ultime dieci città italiane per consumo elettrico domestico. A fine classifica anche per i consumi idrici (34°) e per il numero di veicoli ogni 100 abitanti.

Livorno – All’undicesimo posto per le politiche locali di efficienza e risparmio energetico, Livorno è anche il capoluogo toscano che produce meno R.S.U, solo 600,2 Kg/ab/anno per abitante all'anno. Si trova tra le prime posizioni nazionali, al 3° posto, per il numero di auto circolanti (54 ogni 100 abitanti) e ha quasi raddoppiato le certificazioni ISO 14001 in relazione al numero di imprese conquistando la seconda posizione nazionale, ai primi posti per la qualità dell'aria PM10 (3°), per consumi idrici (8°) ed efficienza di depurazione (4°). Tra gli ultimi comuni per il numero di motoveicoli ogni 100 abitanti, per le zone a traffico limitato (21°) e per il verde urbano (32°).

Lucca – Al quindicesimo posto tra le città medie, Lucca è prima in Italia per il verde fruibile, per le isole pedonali e per il solare fotovoltaico, seconda per le zone a traffico limitato, anche le aree verdi complessive portano il comune sempre tra i gradini alti nella relativa classifica nazionale (4°). Primeggia anche per la raccolta differenziata. Tuttavia resta altissima la sua posizione in negativo per la quantità di rifiuti procapite prodotta (825,4 kg/ab/a) da fargli occupare la parte bassa della scala. Bollino rosso anche per il numero delle auto circolanti (67/100ab).

Prato – Differenti, almeno in parte, i motivi che hanno portato Prato a piazzarsi nella diciassettesima posizione nazionale delle città medie. Nei primi posti nazionali (3°) e seconda anche tra le città toscane per il solare fotovoltaico, al 3° posto per il verde urbano fruibile, al 4° per i consumi idrici con (130,6 l/ab/gg), al quinto per le aree verdi e all'ottavo per depurazione. Sono ancora lontani gli ottimi risultati per il R.S.U che fa vedere Prato fra gli ultimi posti lista. Pochissime le imprese certificate rispetto alla media nazionale. Per quanto riguarda la mobilità rimane invariata a 44 viaggi per abitante.

Arezzo – Al ventottesimo posto è la città che consuma meno acqua (1°), migliora per quanto riguarda la qualità dell'aria (8° per l'Ozono).Va evidenziata l'ottima posizione a livello nazionale per il fotovoltaico su edifici. Dopo Prato e Pistoia però è la città con meno certificazioni ISO 14001 (solo 2,02 delle imprese). Alta anche la produzione di rifiuti (28°), le auto circolanti (66/100ab) e di motocicli (14/100ab). Nonostante la bella conferma ancora sono molti i codici rossi.

Pistoia – Trentaquattresima, è, in positivo, il secondo comune italiano per i consumi idrici. Buona la qualità dell'aria. Dopo Firenze, Livorno ed Arezzo è il comune toscano che produce meno R.S:U. Tuttavia però insieme a Prato è la città con minori certificazioni ISO14001.

Grosseto – Trentaseiesima a livello nazionale è tra gli ultimi posti (39°) per le perdite di rete con il 54%. Per la produzione dei rifiuti (641,4kg/ab/a ) occupa la trentesima postazione. E' la città toscana con meno verde urbano (38°). In positivo per i consumi idrici (11°) e per le isole pedonali (7°).

Siena – Tra le città piccole Siena occupa l'ottavo posto a livello nazionale. Può vantare un ottimo trasporto pubblico (1° a livello nazionale), una ZTL particolarmente estesa (1°), un'ottima seconda posizione per quanto riguarda l'indice di mobilità sostenibile, un ottimo risultato nel settore termico (2°) e del teleriscaldamento (6°). Buona la qualità dell'aria con una nona posizione a livello nazionale per NO2. Occupa la diciassettesima posizione per quanto riguarda il verde urbano fruibile. Siena agli ultimi posti per la produzione procapite di R.S.U (44°in Italia), consumo elettrico domestico procapite (38° posto) e sul numero di motocicli circolanti ogni 100 ab.

Massa – A metà classifica tra le piccole città Massa, al 28° posto. In Italia è il capoluogo di provincia con la più alta concentrazione di R.S.U. (45°) con 880,5 kb/ab/a. Sempre bassa in classifica, nonostante i notevoli miglioramenti, per i consumi idrici (44°), anche il numero dei motocicli ogni 100/ab è elevato (41/100ab). Buona la qualità dell'aria (Ozono e NO2). Notevole risposta da parte del comune per la partecipazione e pianificazione ambientale (5°) e per le politiche energetiche (12°). Nella top ten nazionale (4°) per le aree verdi e al 9° posto per il verde urbano fruibile.

Città sicure – Novità di questa edizione il tema della sicurezza nelle città, un’occasione per mettere a confronto le diverse amministrazioni, offrendo spunti di discussione per definire le strategie più efficaci, adatte a migliorare la sicurezza sanitaria, sociale, ambientale e climatica nelle città italiane. Partendo da un’analisi dei principali fattori di rischio (smog, rumore, incidenti stradali, inquinamento indoor, incidenti sul lavoro, global warming). L’ultimo rapporto Ispra sulla qualità dell’ambiente urbano denuncia che il 45% delle stazioni di monitoraggio di PM10 ha superato nel 2010 il valore limite giornaliero. L’analisi più allarmante sul tema è quella realizzata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità che ha valutato la relazione tra impatto sanitario del PM10 e dell'ozono in 13 città italiane tra le quali Firenze. Lo studio Oms calcola che ogni anno almeno 8mila persone muoiono prematuramente per gli effetti a lungo termine delle polveri sottili e altre 500 per l’espo¬sizione ad alti livelli di ozono. L’ultimo rapporto Ispra ha realizzato un censimento degli impianti a rischio di incidente rilevante nei territori comunali: la presenza di stabilimenti chimici, raffinerie, depositi di oli minerali è fonte di notevole pressione per l’uomo e per l’ambiente. Tra le 48 città prese in considerazione dallo studio Ispra emergono 8 centri urbani dove la concentrazione di impianti a rischio è davvero notevole e tra questi, in Toscana, compare Livorno.

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