Via-Francigena-signQuel genio vero di Leo Longanesi l’ha detto prima e meglio di tutti: “Alla manutenzione, l’Italia preferisce l’inaugurazione”.

Prima che inizi ufficialmente la campagna elettorale – quando ogni parola viene poi inevitabilmente distorta o strumentalizzata a favore o contro un candidato – vorrei dare sommessamente questo consiglio al prossimo assessore al turismo della Regione Toscana: far funzionare quello che già abbiamo, prima di mettere mano a qualsiasi cosa nuova.

Concentrandosi, magari, su quelle cose che hanno davvero capacità di attrazione turistica e che – tutte insieme – possono coprire l’intero territorio toscano, senza trascurare nessuna area, tanto meno quelle periferiche.

Per cominciare con il piede giusto, io vedo quattro filoni di lavoro:

a) i siti Unesco patrimonio mondiale dell’umanità innanzitutto, visto che con centro storico di Firenze, le Ville Medicee, Piazza Duomo a Pisa, centro storico di Siena, San Gimignano, Pienza e Val d’Orcia (e relativi dintorni) si riesce ad offrire un quadro di eccellenze forse ineguagliabile.

b) la Via Francigena, che con i suoi 400 km. è destinata a diventare in pochi anni la vera e propria “spina dorsale” del turismo slow e sostenibile in Toscana, anche qui valorizzando tutte quelle perle che l’antica strada attraversa: Pietrasanta, Lucca, Altopascio, San Miniato, Monteriggioni, la Val d’Arbia.

c) Vetrina Toscana, assegnandole finalmente, dopo tanti anni, il ruolo che merita di rassegna permanente del bello e del buono che la nostra regione è in grado di offrire, dalle città più importanti alle frazioni più piccole, visto già associa oltre mille fra ristoranti e botteghe è può dunque essere la base di un modello che sappia integrare turismo, agricoltura e artigianato di qualità, cultura, in maniera allo stesso tempo tradizionale ed innovativa.

d) Il turismo sportivo, con un sostegno concreto e reale – in termini finanziari – a quelle manifestazioni che ogni anno (maratone, ciclismo, scherma, canottaggio, nuoto, pattinaggio, ecc.) portano centinaia di persone in Toscana per un fine settimana e spesso salvano – letteralmente – la settimana di alberghi, b&b, ristoranti, trattorie e negozi. Eventi che invece rischiano seriamente di spengersi per il venire meno di contributi pubblici e sponsor privati, con un contraccolpo micidiale sulle economie locali.

Strutturare ed organizzare veramente bene un’offerta così ad ampio raggio, su tutto il territorio regionale, sarà più utile di qualsiasi inaugurazione.

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