La Gdf ha fatto il suo ingresso nella sede di San Casciano Val di Pesa (Fikrenze) di ChiantiBanca. E’ quanto accaduto nella giornata di ieri quando i finanzieri si sono presentati in banca per acquisire una serie di documenti nell’ambito dell’inchiesta condotta dal Pm Luca Turco, aperta dopo l’invio alla Procura di Firenze della relazione degli ispettori di Bankitalia da parte dell’ex presidente dell’istituto Lorenzo Bini Smaghi, entrato in carica nell’aprile 2016 e poi non riconfermato dai soci nelle scorse settimane. I reati ipotizzati sarebbero falso in bilancio e ostacolo alla vigilanza e, come scrive il Corriere Fiorentino che riporta la notizia, l’inchiesta riguarda fatti accaduti fino al 2015.

Chiantibanca: «Da parte nostra collaborazione e trasparenza» Si tratta di «normale prosecuzione dell’iter istruttorio a seguito della segnalazione inviata da ChiantiBanca», precisa in una nota la banca presieduto da Cristiano Iacopozzi, spiegando che tutto si è svolto «all’insegna della massima collaborazione e trasparenza. Quanto segnalato dalla Banca alla procura della Repubblica riguardava delle irregolarità di classificazione di un titolo di stato nel bilancio 2015. Si sottolinea come per tali irregolarità ChiantiBanca abbia già provveduto alla completa sistemazione nel bilancio 2016». Nella nota la banca precisa di essere «sana» e di rispettare «ampiamente tutti i requisiti regolamentari e questo nonostante abbia provveduto a tutelanti accantonamenti sui crediti. Inoltre sono stati fatti importanti rafforzamenti nei processi atti a presidiare i rischi. Nel contempo ChiantiBanca – conclude la nota – sta continuando ad essere un importante supporto per l’economia del territorio».

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