Un’infezione hiv ogni tre ore. Tre mila nuovi casi ogni anno in Italia, 157mila nel solo 2010. Sono i dati allarmanti legati alla diffusione del virus hiv resi noti alla vigilia della Giornata mondiale contro l’Aids, in programma domani 1 dicembre.
 
I numeri in Italia Come nelle altre nazioni europee, anche nel Belpaese un sieropositivo su quattro non sa di essere infetto. La principale via di trasmissione e' rappresentata dai contatti sessuali non protetti che tuttavia non vengono sufficientemente percepiti come a rischio, in particolare dalle persone di età matura. numeri più alti del contagio si trovano nel nord Italia e i casi sono aumentati con l'aumento dei flussi migratori. Tra gli stranieri, infatti, il rischio e' cinque volte più alto che tra gli italiani. L'età media della diagnosi e' di 39 anni per gli uomini e 35 per le donne. In Italia si stimano 157 mila casi nel 2010, erano 135 mila nel 2000.
 
I malati in Toscana Dal 1981, anno di inizio dell'epidemia, al 31 dicembre 2010 sono stati 4.023 i casi di Aids di residenti in Toscana; dal 1995, come a livello nazionale, si registra una progressiva diminuzione: nell'ultimo decennio sono circa 100 i nuovi casi l'anno. Un assestamento conseguenza dell'allungamento del tempo di incubazione dell'Aids, dovuto all'effetto della terapie. Dal 2001 non si registrano invece casi pediatrici. Sempre al 31 dicembre 2010 le persone malate di Aids viventi in Toscana sono 1489. Questi alcuni dati del Registro regionale Aids affidato all'Osservatorio di epidemiologia dell'Ars, diffusi alla vigilia della Giornata mondiale di lotta all'Hiv. Riguardo alla modalità di trasmissione, si spiega ancora, nel corso degli anni c'e' stata un'inversione di tendenza: il maggior numero di infezioni non avviene più, come agli inizi, per la tossicodipendenza, ma e' attribuibile prevalentemente a via sessuale, soprattutto eterosessuale. Queste ultime due categorie di trasmissione rappresentano nell'ultimo triennio i tre quarti dei nuovi casi adulti, e in particolare il 41,8% e' relativo a rapporti eterosessuali. Ci si ammala inoltre in età sempre più avanzata, sia nei maschi che nelle femmine: rispettivamente 44,7 e 40 anni. L'incidenza e' maggiore tra i maschi: nel 2010 il rapporto maschi/femmine e' di 4/1. Tra gli altri dati, quello sul tasso di incidenza – 2 casi per 100.000 abitanti – che colloca la Toscana al 5/o posto tra le regioni italiane. Ancora la sopravvivenza a 2 anni dalla diagnosi è più che raddoppiata in seguito all'introduzione delle terapie antiretrovirali nel 1996: dal 31% negli anni 1985-95 al 70% nel periodo 1996-2002, per raggiungere l'88% nel periodo 2003-2010. Se i dati parlano di una progressiva diminuzione, la guardia non va abbassata, sottolinea la Regione Toscana. E fare il test e' l'unico modo per scoprire rapidamente la presenza del virus dell'Hiv, iniziare la terapia e ridurre la possibilità di trasmissione.
 
La Giornata mondiale
Domani 1 dicembre ricorre la Giornata mondiale contro l’AIDS, ideata nel 1998 al Summit mondiale dei ministri della sanità. Una giornata importante, indetta per sensibilizzare le coscienze alla pericolosità della diffusione del virus HIV. Dal 1981 l'AIDS ha ucciso oltre 25 milioni di persone, diventando una delle epidemie più distruttive che la storia ricordi. Anche se grazie alla ricerca le terapie e i farmaci antiretrovirali la pericolosità del virus è stata molto limitata, i dati della malattia sono ancora allarmanti: secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità e il Programma dell’Onu sull’Hiv/Aids, l’Unaids, sarebbero circa 33,4 milioni le persone portatrici del virus dell’Aids in tutto il mondo.

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