L' imman di Firenze Elzir Izzedin (c) con mons.Timothy Verdon, durante la messa domenicale nel duomo di Firenze, 31 luglio 2016. ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI
L' imman di Firenze Elzir Izzedin (c) con mons.Timothy Verdon, durante la messa domenicale nel duomo di Firenze, 31 luglio 2016. ANSA/MAURIZIO DEGL INNOCENTI
Foto Ansa

Reazioni opposte da diversi fronti, dopo l’iniziativa di alcune comunita’ musulmane di andare a “messa”, dopo gli attentati all’Occidente, e dopo l’attentato alla chiesa francese.

Da conservatore, ritengo questa operazione innovativa e positiva.

Finalmente! Per la prima volta assistiamo ad un moto che parte dalla comunita’ islamica, e che va nella direzione dell’occidente. Che significa al cuore della nostra civilta’ che e’ dentro una chiesa.

Fino ad ieri eravamo noi, anche dopo attentati, ad andare con cortei politically correct nelle moschee o nelle sale di preghiera, incontro ad annoiati e increduli musulmani. Con scarsi risultati, e poca empatia.

buoncristiani_lazzeriniE attenzione: se nel passato sono state date chiese ai musulmani per pregare, o si e’ fatto un uso assai poco sacro della Casa di Dio, in questo caso al contrario sono stati i musulmani che hanno fatto un bagno di umilta’ e hanno partecipato al culto cristiano. Qualcuno dira’ che non ci credevano: eppero’ sono venuti, e con il loro senso del sacro (che hanno ancora) avranno notato diversita’ e similitudini. Credo che questo faccia bene alle due comunita’. La prima perche’ inziano a conoscersi, la seconda perche’ inziano a rispettarsi, pur nella diversita’. L’Islam non e’ un monolite, come spesso lo vediamo: tutt’altro. E’ assai piu’ diviso di noi, soprattutto teologicamente.

E’ una religione di Abramo, che ha una radice ebraica e cristiana.

Se un Islam deve stare in terra italiana, terra cristiana, dovra’ essere un Islam italiano. Dialogante quindi con la nostra cultura, e che sappia arricchirsi senza chiudersi. Credo che dopo tante brutte cose, e dopo tante incomprensioni, un bellissimo gesto sia stato fatto. Adesso lavoriamo per l’integrazione. Perche’ la pace e la concordia non nascono dal multi-cultural o dal multi-uso (all occorrenza). Piuttosto dalla condivisione e dall’integrazione. Dovra’ nascere, o formarsi, un Islam europeo, che assorba parte dei nostri valori. Che rispetti la nostra identita’ e le nostre costituzioni. E sappia gioire di quanto di grande e bello esiste in Italia e in Europa.

Questa e’ la scommessa.

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