Ci si mettono pure i maestri in pensione a complicare la vita pubblica senese e quella del sindaco Bruno Valentini. Oggi pomeriggio, un insegnante delle scuole in quiescenza se l’è presa con il primo cittadino che passeggiava con il suo vicesindaco, Fulvio Mancuso, per colpa della rassegna estiva di spettacoli in piazza Duomo. Troppo sacro quello spazio, avrebbe detto l’uomo al sindaco, troppo rumore che vìola uno spazio sacro della città. «Vergogna, vergogna». Nonostante il tentativo di pacificarlo, l’ex maestro avrebbe preso Valentini per il naso con due strizzate forti. Chissà, forse faceva così anche con i suoi alunni discoli che non seguivano gli insegnamenti in modo corretto. Modi d’altri tempi, per fortuna, a scuola. Modi da condannare, oggi.

E certo vedere il sindaco a passeggio per il Corso deve essere stata una ghiotta occasione per l’ex maestro. Anche perché il Commissario Enrico Laudanna era poco conosciuto, sebbene la storia dei concerti sia da imputarsi al lui. Erano mesi, infatti, che venivano promozionati gli spettacoli in piazza Duomo, e, dunque, più che con l’attuale amministrazione, il maestro, che speriamo sia rimbrottato nelle dovute forme affinché calmi le sue espressioni di dissenso, avrebbe dovuto rivolgere le sue critiche (sempre verbali, ci mancherebbe) al Commissario che ha concesso lo spazio pubblico e, pare, anche il palco, mentre gli allestimenti per gli spettacoli sono stati finanziati con un buon contributo della Regione Toscana.

Ma questi sono gli «incidenti di percorso» che un sindaco può rischiare di trovarsi di fronte, come ha signorilmente dichiarato Valentini su Facebook subito dopo il fattaccio. Sono già tante le vicende che si è già trovato sul tavolo di Palazzo Pubblico e che rischiano di trasformarsi in «incidenti» (speriamo senza altre aggressioni). La storia della Robur (che costò un’aggressione verbale al presidente di banca Mps, Alessandro Profumo, la notte del 1 luglio) pare per il momento risolta: la squadra si è iscritta, gli stipendi pagati ed è stata decisa la sede del ritiro, Prato allo Stelvio. Mentre quella del Monte dei Paschi e dell'abbattimento del tetto del 4%, dopo la mozione in Consiglio Comunale, è stata demandata alla Fondazione e comunque rimandata a giovedì 18 luglio prossimo quando è convocata l’assemblea dei soci.

Ma altre questioni spinose sono sotto la sua attenzione. Come quella di ricucire i rapporti con i territori, provinciali e regionali, mai come oggi in discordia con Siena. Come quelli con Arezzo e Grosseto, questi ultimi addirittura pronti a ricorrere ai giudici per via dello statuto Mps che li esclude dalle nomine (nonostante le promesse della vigilia di qualche senese). Ai maremmani il primo cittadino sarebbe disposto ad offrire la presidenza dell’Acquedotto del Fiora. L’assemblea è convocata anch’essa giovedì 18 luglio a Grosseto. Per quella poltrona erano stati fatti i nomi dei senesi Moreno Periccioli e Franco Ceccuzzi (con smentita). Ma in cambio di una pace ritrovata, Valentini è disposto a cedere a Grosseto la poltrona di presidente ed a mettere in consiglio solo un suo uomo di garanzia; mentre per l’altro senese da tempo si fa il nome di Roberto Renai, oggi consigliere provinciale di Sel. Vedremo se basterà per placare gli animi. Per quelli agitati del maestro speriamo bastino le parole dei Carabinieri. E una bella tirata di orecchie.

Ah, s'io fosse fuoco

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