Oggi il Cda di Mps ha deliberato l'aumento di capitale, che dovrebbe essere ratificato definitivamente dall'assemblea dei soci del 27 e 28 dicembre. La delibera contiene alcune decisioni degne, a mio parere, di commento.

Anzitutto, l'aumento di capitale deciso è un po' più alto di quello annunciato nel piano industriale: 3 miliardi anziché 2,5. Questo, secondo me, vuol dire che il management della banca è fiducioso sulla riuscita di tale aumento; e rende leggermente più costosa l'acquisizione della banca. Oltretutto, questa decisione ci permette di fissare la partecipazione azionaria della Fondazione se l'aumento di capitale riuscisse: essa scenderebbe, ai prezzi di mercato di oggi (18 centesimi: il mercato non sembra avere la stessa fiducia del management di Mps, ma è anche vero che proprio oggi si sarebbero svelate perdite sul derivato Alexandria superiori al previsto) al 13.8%, con ancora ingenti debiti da pagare.
 
La seconda decisione importante è quella di effettuare l'aumento di capitale in forma super-veloce, entro il primo trimestre del 2014. Di nuovo, questo è un segno di fiducia sulla riuscita, anche se la decisione scatenerà probabilmente polemiche in città visto che la Fondazione aveva espresso una propria preferenza per il rinvio dell'aumento di capitale. Si noti però che, almeno nel comunicato stampa, questa è solo una previsione, e quindi ci sono ancora gli spazi per un allungamento del periodo di aumento di capitale.
 
La terza notizia è che il Cda chiederà l'autorizzazione a vendere le azioni Mps in proprio possesso. Verranno anche raggruppate le azioni in gruppi di 100, ma questa cosa è ininfluente, vuol dire solo che le azioni Mps saranno presto quotate in euro, anziché in centesimi di euro.
 
La lettura che do di queste decisioni lascia aperte due interpretazioni. La prima è che il management della banca ha deciso di affrettare per “costringere” il mercato a intervenire, prima che la banca tracolli (l'ultima trimestrale è stata tutt'altro che positiva, soprattutto dal punto di vista delle sofferenze). La seconda è che il management abbia trovato un partner industriale o finanziario che abbia deciso di comprare MPS. Non disponendo della palla di cristallo, non resta che aspettare di scoprirlo.
 

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Docente di matematica finanziaria all'Università di Siena