IMG_1557Il piacere di scoprire è uno degli aspetti più divertenti e stimolanti dell’occuparsi di agroalimentare e spesso, come con le persone, si fanno incontri interessanti. Magari insoliti, ma interessanti. Il mio ultimo riguarda un caposaldo della tradizione italiana di cui ho già scritto  proprio perché gli sono molto “riconoscente”: il cappuccino. Ma questa volta ho avuto l’occasione di assaggiarne uno non facile da preparare e nuovo nel gusto e negli ingredienti persino per un’affezionata di lungo corso come me. Ho assaggiato un cappuccino al  matcha. Il matcha è un té verde giapponese ottenuto da foglie ridotte in una finissima polvere con un gusto decisamente erbaceo. Scoprirlo abbinato al cappuccino mi ha davvero sorpreso e quindi l’ho provato. Il barista che lo ha preparato ha prima sciolto il matcha in acqua bollente e poi ha montato il latte scaldandolo come si fa normalmente per aggiungerlo al caffè espresso e poi lo ha versato delicatamente nella tazza. Io ho aggiunto, su suo consiglio, un cucchiaino di sciroppo di agave e… ho gustato.

Il sapore è insolito, lo ammetto, ma tutt’altro che sgradevole. Nulla in comune con un cappuccino tradizionale, il sentore erbaceo è pronunciato e, sebbene sembri una contraddizione con l’abbinamento spontaneo che si fa tra cappuccino e pezzo dolce, il compagno ideale di questa ‘novità’  è salato. Un tramezzino col pomodoro, un assaggio di formaggi o un ricco club sandwich. Scelte insolite per una colazione italiana, però possibili. Il cappuccino al matcha non l’ho bevuto in un bar tradizionale, ovviamente. Lo propongono in un locale che si sta connotando come regno della pasticceria vegana. Al Victoria Cake Bakery di Empoli infatti, accanto a una selezione prelibata di dolci di produzione propria ispirati alla tradizione, dai mirabolanti cup cakes ai deliziosi macarons alla frutta passando per brioche ai cereali e saporiti brownies o sciccosi Muffin ripieni, sta prendendo sempre più campo anche l’offerta di cheesecake, torte, pasticcini e croissant vegani. L’idea non è solo conquistare la clientela di settore – non sono molti i bar che offrono la possibilità di rispettare una dieta che non contenga nemmeno un ingrediente di origine animale – quanto far apprezzare anche a chi non è vegano la bontà di preparazioni che non contemplano l’impiego di latte, burro, uova. Un tentativo, lodevole, di aprire il gusto a esperienze piacevoli, un modo convinto e convincente di consentire incursioni fuori dai luoghi comuni, facilitando l’approdo a lidi inconsueti e premianti della bontà alimentare. Una sfida, insomma, come il cappuccino al matcha. Una sfida, oserei l’azzardo, vincente. L’opportunitá per un’immersione completa nella pasticceria e piú in generale nel food vegano è approfittare dell’aperitivo di fine estate che viene organizzato il 28 luglio proprio al Victoria Cake Bakery. Ce ne sarà letteralmente per tutti i gusti.

LA RICETTA – L’insalata mista è il piatto vegano che quasi quotidianamente in questa stagione è sulle tavole di tutti, quindi mi astengo dal suggerirla tal quale. La migliore modifica visto il caldo pesante è aggiungere frutta fresca a lattuga e valeriana, tipo melone o pesche gialle tagliati a dadini, usare il succo di limone al posto dell’aceto e un pizzico ma proprio un pizzico di peperoncino nel condimento. La maionese è esclusa, ovviamente: ci sono le uova!

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