orfeoIl punto di partenza è stata la bellissima mostra “Canova e i maestri del marmo”.

Fino al 4 ottobre, questa iniziativa ha infatti riaperto gli spazi di Palazzo Cucchiari, ex-scuola, che la famiglia Conti ha pazientemente restaurato in tre anni di lavoro – esempio di mecenatismo contemporaneo – e trasformato in uno spazio espositivo, tutto da ammirare insieme alle sedici opere di marmo di Carrara provenienti dall’Ermitage di San Pietroburgo.

Da lì è nata una insolita visita a Carrara, che sta vivendo un momento particolarmente positivo, da un punto di vista turistico, grazie alla presenza di due tipologie di clienti, fra loro impermeabili, che si sfiorano e non si toccano, pur soggiornando nelle strutture ricettive della stessa città.

Da una parte coloro che vengono a vedere le cave di marmo, conosciute in tutto il mondo come materiale fra i più pregiati per realizzare sculture, grazie ad un programma di “Marble Tour” in fuoristrada, avviato da pochi anni, che ha avuto l’intuizione di puntare su un’immagine ed una comunicazione sapientemente ispirata ai modelli dei grandi parchi degli Stati Uniti, attirando così l’attenzione del pubblico internazionale.

Dall’altra parte, ci sono invece coloro che scelgono Carrara come base per visitare le Cinque Terre, perché qui trovano – a comoda distanza di treno – un buon numero di posti letto ed a prezzi decisamente più convenienti rispetto a quelli di Riomaggiore o di Manarola.

Si aggiunga che al porto di Carrara hanno iniziato ad affacciarsi in maniera non episodica anche alcune navi di crociera, tanto che il 28 luglio scorso è stato firmato un accordo Regione Toscana – Comune – Autorità portuale per realizzare un nuovo terminale turistico, ed ecco che si ha un quadro completo di una realtà dinamica, ancora con piccoli numeri, ma che sta cercando di realizzare quello che è il sogno di ogni destinazione turistica: avere in mano il volante e le leve di gestione del fenomeno e non subire soltanto le scelte fatte altrove, dagli operatori o dai viaggiatori.

Poi ci sono naturalmente anche i problemi – il centro storico, che pure è pregevole, ha senz’altro bisogno di una “rinfrescata” generale e di una migliore manutenzione – ma credo sia proprio il caso di studiare più a fondo questa città, che le mappe geo-politiche dicono essere in Toscana, ma in realtà è già Liguria.

 

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