La cosa più bella che la vita ci ha riservato è lo sport. E per chi fa il giornalista scrivere di sport costituisce motivo di profondo orgoglio e soddisfazione. L’opportunità di raccontare le storie sportive della nostra città è per me un privilegio e ringrazio tutto la redazione di agenziaimpress.it che mi ha dato la possibilità di farlo. Abbiamo scelto di chiamare la rubrica “Partecipare è vincere” per rendere sempre più attuale il celebre motto del barone parigino Pierre de Coubertin che fu il grande ideatore delle Olimpiadi moderne di inizio ‘900 e presidente del Comitato Olimpico Internazionale fino al 1926. Lo sport è partecipazione e, al contempo, vittoria per chi riesce a comunicare messaggi positivi. Ho cominciato a raccontare lo sport quando ancora ero adolescente e con i pantaloncini corti per le radio e televisioni locali, le testate locali, poi per gli organi di informazione nazionale e vorrei ricordare la collaborazione con l’agenzia stampa Italpress che ha festeggiato recentemente i suoi trenta anni di attività, praticamente dalla sua fondazione seguendo tutti gli sport senesi. Dal 2003 collaboro con il Corriere dello Sport Stadio e ho collaborato anche al Corriere Fiorentino, dorso toscano del Corriere della Sera.

Questa, forse troppo lunga premessa, non vuole essere assolutamente un modo di elogiare me stesso, ma per rafforzare la storia sportiva che intendo raccontare per prima e che mi ha entusiasmato tantissimo, forse più di tutte: la conquista del titolo europeo di Baskin da parte del Costone. Lo sport senese ci ha riservato tante soddisfazioni, ma quella del Costone Baskin è senza dubbio una delle più entusiasmanti e che ho potuto raccontare anche sulle colonne del Corriere dello Sport. In un paio di occasioni il Panathlon club di Siena, di cui faccio parte dal 1991, ha trattato il tema dello lo sport per atleti di diversa abilità e per il basket in particolare. Ricordo il baffuto allenatore fiorentino di basket Marco Calamai, che raccontò durante una conviviale a Siena il suo progetto per far giocare a basket i ragazzi con differenti disabilità. Ma, l’idea più geniale di tutti, l’ha avuta il Costone, che, con il Baskin, disciplina sportiva che unisce giocatori normodotati con giocatori di differente disabilità, sempre raccontata nel corso di una conviviale del Panathlon Club Siena, ha creato un modo meraviglioso di fare sport denominato inclusivo, che ha conquistato a Bassano del Grappa il titolo europeo.

Nel Baskin ognuno è protagonista e i giocatori con le più gravi disabilità diventano protagonisti e determinanti per il risultato finale. La gioia che ha unito squadra, allenatore e dirigenti del Baskin al termine della competizione per la conquista del titolo europeo mi ha emozionato e credo sia stato lo stesso per tutti gli sportivi senesi. La fase finale è stata effettuata nell’ambito delle iniziative per la capitale europea dello sport 2018 a Bassano del Grappa. I giocatori di Siena hanno prevalso al termine di una finale molto combattuta con l’altra formazione italiana di Bassano per 68-62. Hanno preso parte alla fase finale rappresentative di Francia, Grecia, Spagna e Lussemburgo. Questo sport inclusivo si eleva ad alti contenuti socio-culturali fortemente inclusivi. Era il gennaio del 2015 quando il Costone Siena decise di intraprendere un’avventura difficile, ma nel contempo affascinante. Uno dei principali fautori fu da subito Giuseppe Dragone responsabile organizzativo e allenatore della squadra senese che si fregia adesso del titolo continentale. “Partecipare è vincere”.

Articolo precedenteVia gli incentivi per la geotermia. Allarme in Toscana, «Così si penalizza un intero territorio»
Articolo successivoContrabbando amministrativo. Sequestrata imbarcazione extra Ue ormeggiata in porto