Foto Mubadda Rohana
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La vittoria della Lupa non è storica solamente perché si tratta di un Cappotto, è storica in generale per il palio moderno.

Il palio di oggi è fatto solitamente di tre stagioni passate da parte dei dirigenti di contrada a corteggiare quel fantino, tenersi buono quell’altro, andare a cena con quello e andare a trovare a scuderia l’altro. Preferibilmente è consigliato andare al palio di Frittole a seguire quel fantino, in buon numero, in modo che tutti possano vedere che la contrada è molto vicino a lui.

Il 2016 invece ci racconta una storia completamente differente, fatta di un popolo che fino alla metà di aprile non era riuscito ad eleggere il proprio capitano, non mettendo in pratica tutti quei movimenti che invece erano intente a fare le altre 16 contrade.

Foto Mubadda Rohana
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La via intrapresa dalla Lupa di incaricare con il doppio ruolo di priore e capitano Gabriele Gragnoli, per alcuni sembrava quasi una mossa della disperazione, una costrizione. Inoltre appariva impossibile che una dirigenza così impostata riuscisse a colmare il gap con le altre partendo con mesi di ritardo e con un clima elettrico in contrada.

A togliere ogni dubbio è stata certamente anche la sorte, che ha disegnato una storia incredibile per la contrada di Vallerozzi, con l’assegnazione di Preziosa Penelope in entrambe le carriere e l’estrazione a sorte per il palio di agosto.

Foto Mubadda Rohana
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Il 2016, un anno che segnerà una pagina di storia del palio forse irripetibile, vede la firma di Jonatan Bartoletti detto Scompiglio, uno di quei fantini che si odia o si ama, con uno stile di monta aggressivo, grintoso e vigoroso, diverso da quello che può caratterizzare una monta più tecnica. Il suo doppio trionfo lo avvicina notevolmente a Tittia e Brio nelle strategie delle contrade, mentre in generale questo 2016 presenta un conto amaro a molti colleghi che, vista l’agguerrita concorrenza segnata da molte esclusioni, dovranno lavorare duro sin da oggi per riconquistare un po’ di fiducia e dimostrare di meritarsi un giubbetto.

In conclusione la speranza è quella che l’anno paliesco appena concluso possa passare alla storia non solo per il cappotto della Lupa, ma anche per la dimostrazione che per vincere, oppure per avere una strategia vincente, si può anche accontanare la moda del “fantinismo” che ha caratterizzato gli ultimi anni.

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