Via-Francigena-signChissà se gli “stati generali del turismo”, evocati pochi giorni fa dal presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, saranno convocati veramente, e quando.

Posso però dire già adesso che saranno inutili e prevedibili. Perché immagino già chi sono quelli che parleranno, in quale ordine parleranno, cosa diranno, perché lo diranno, quali interessi visibili e invisibili difenderanno, che cosa non diranno, ma faranno capire fra le righe. La solita liturgia, polverosa ed inutile.

Consiglio invece all’assessore all’economia Stefano Ciuoffo di convocare, magari non oltre il 20 settembre (così che ci sia tempo per lavorare in vista del 2016 e del 2017), un’altra riunione, molto diversa, quindi imprevedibile e utile, invitando tutti quei soggetti che sul territorio della Toscana stanno cercando di sopperire al vuoto politico e strategico e fare qualcosa di buono e di utile in termini di promozione turistica e di accoglienza. Troppo spesso, fra mille difficoltà e l’indifferenza delle amministrazioni pubbliche.

Qualche nome, caro assessore, glielo posso già anticipare adesso. Ci sono, ad esempio, le reti di impresa nate fra Pisa e Lucca: Smart Valley in Garfagnana, Lucca in Rete, Vivere Pisa, VisitPisa, Montepisano territorio ospitale; le proposte di Trame di Lunigiana; un nuovo tour operator, Texi Travel, che sta facendo esperienza con il trekking urbano lungo la Francigena a Siena; la formidabile accoppiata San Miniato Promozione – San Miniato Turismo che sta portando avanti un progetto legato al tartufo bianco ed all’enogastronomia di qualità; lo storico Consorzio turistico Volterra Valdicecina Valdera, che lavora così bene; il team multidisciplinare di Madeintuscany.mobi, che coniuga il turismo con lo shopping e le produzioni di alta qualità; il progetto Discover Pistoia di Naturart; Destination Argentario, impegnata nel tentativo di realizzare un porto marittimo che sia veramente al servizio di tutto il sud della Toscana. E chissà quanti altri che neanche io conosco.

Anticipo la prevedibile obiezione: la Regione Toscana, come ogni amministrazione pubblica, deve seguire canali istituzionali e non può selezionare, e dare ruolo e legittimità ad una “insalata” mista e casuale di soggetti privati. Vero, ma l’incontro può essere tranquillamente un’audizione non ufficiale e come tale più di sostanza.

E qui starebbe la svolta, quanto mai necessaria: coinvolgere questi operatori, singoli o associati, per costruire insieme un progetto per i prossimi cinque anni – naturalmente nel rispetto dei rispettivi ambiti di azione, pubblici e privati – che dia spazio soltanto alle azioni che servono davvero.

 

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