Bartolomeos 098La visita di Sua Santità, il Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I alla comunità di Cellole è un evento molto importante. Accolto dal Vescovo di Volterra, e dai Vescovi della Toscana, tra cui Monsignor  Boncristiani, ha pregato nell’antica pieve ai piedi di San Gimignano. Al di là del buon lavoro che la Comunità di Bose sta effettuando, si evidenzia, con poco seguito della stampa, come una figura di massimo riferimento per il mondo ortodosso abbia la volontà di riprendere, dopo secoli, il contatto con i fratelli cristiani di occidente.
Bartolomeo a più riprese ha chiamato “fratello” Papa Francesco, e Bergoglio “fratello Bartolomeo” il Patriarca. Gli eredi delle cattedre degli apostoli Pietro e Andrea, che erano fratelli anche secondo la carne, che tornano a chiamarsi fratelli.

Ma davvero le nostre comunità, quella cattolica e quella ortodossa hanno rapporti fraterni?

Bartolomeos 097Purtroppo una buona parte del nostro clero, quello formato negli anni sessanta e settanta, ha sempre considerato unicamente il rapporto, ed il confronto, verso i fratelli (o cugini) protestanti. Che a loro volta sono divisi, in crisi, con pochi fedeli a seguito.

Poco o per niente si è pensato all’altra Europa, quella dei fratelli ortodossi, dove la fede continua ad essere un punto di riferimento e dove la tradizione, e quindi i sacramenti, sono autentici. Perchè questa grande imperdonabile dimenticanza? Oggi i flussi migratori ci costringono ad una nuova riflessione. E il popolo di Dio ancora una volta è arrivato prima dei teologi, con famiglie e bambini romeni, moldavi, russi, ucraini, che in assenza di chiese ortodosse non disdegnano di frequentare quelle cattoliche. Spesso sono proprio queste famiglie le più preoccupate per le migrazioni islamiche, di fronte ai nostri cattolici-cicala.
Se Paolo VI ha aperto una strada, seguita con forza da Giovanni Paolo II e da Papa Benedetto, oggi lo sforzo per riunire, pur nelle differenze di rito e tradizione, le due Chiese è fondamentale. La Chiesa Cattolica e le Chiese ortodosse sono di fatto una cosa sola sacramentalmente. Lavoriamo affinchè cresca questa sensibilità anche nel nostro clero, così distratto dalle mode (penultime e terzultime). Forse scopriremmo che le nostre due antiche tradizioni si completano a vicenda. Rendendo la fede cristiana davvero completa e comprensibile all’uomo del terzo millennio.

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