coppie-gayIn Italia una modesta parte della popolazione, diciamo circa l’80%, secondo i sondaggi, è nettamente contraria alle adozioni di minori da parte di coppie gay. Ovunque questo significherebbe un muro, ma non qua: qui i cattolici vivono in una serena omertà, in un limbo comodo da poltrona e pantofola, e sono più attenti a quello che possono eventualmente pensare di loro gli altri, piuttosto che al futuro della società e quindi dei propri figli. Guerriero e battagliero, il corteo che si trova nel restante 20% : le loro idee sono automaticamente “diritti”, e chi non è tollerante e progressista come loro, merita di non essere tollerato. Gli slogan sono “ce lo chiede l’Europa” e “Siamo gli unici in Europa a non avere i diritti per colpa del Vaticano”. Bugie dette e ripetute anche da onorevoli figure. Ma forse l’est non è Europa per questi signori, o è di serie B, con la Polonia in testa che manco ci pensano a certe cose. Ma anche con parte dell’ovest che è assai più prudente, specie per le adozioni.

Eppure, al di là delle divisioni ideologiche, che tanto profumano di novecento, dovrà esserci un qualcosa in più, uno sforzo maggiore, per un tema che riguarda le future generazioni, i nostri bimbi, quello che dovremmo aver di più caro. Invece no. E questo forse è il capolinea della nostra civiltà Occidentale. Che non a caso è a tasso natalità zero. Come mai? La grande verità è che la nostra società, dopo il 68, si è concentrata, complice un certo benessere, sulla ricerca del piacere. In altri tempi, in altre culture, dopo la sopravvivenza, c’era anche la ricerca di senso. Senza la quale una vita è disorientata. Come ebbe a dire il Dalai Lama: «voi occidentali vivete come se non doveste morire mai e morite come se non aveste mai vissuto». Parole sante, ma terribili.

E in questa continua festa, questa eterna giovinezza, ci vogliamo scaraventare chi verrà dopo di noi. Con la compiacenza di chi, più che di diritti, vuole forse propagandare un “verbo” diverso, allo scopo di moltiplicare le proprie opportunità.

Non sono personalmente contrario a diritti per coppie o unioni di persone a titoli diversi. Però lasciamo stare la vera parte debole: i bambini. Non esiste un diritto alla genitorialità, che è piuttosto un dono. Esiste il diritto dei bambini ad avere babbo e mamma. Il resto, più che diritti, sono capricci.

Articolo precedenteLa Robur non convince sul campo. E la vera partita si gioca fuori
Articolo successivoPiaga ungulati. La risposta a ‘Toscana rosso sangue’: «Basta pubblicità sulla pelle dell’agricoltura»