olimpiadeChissà perché, quando penso ad un uomo di sport, gli ultimi che mi vengono in mente sono proprio i cosiddetti “Membri del C.I.O” (Comitato Olimpico Internazionale) : quegli autorevolissimi signori che governano le sorti dello sport mondiale, ma che stanno allo sport come il povero Brunino di Piazzalta stava al congiuntivo (nel senso che non le azzeccava uno).

Non ho nulla contro le Olimpiadi, né contro i Mondiali di Calcio. Li considero, invece, eventi piacevolissimi che ci aiutano addirittura a contare gli anni… il problema è che questa gente si è fatta prendere un po’ la mano, e non mi convince più che per organizzare questa roba ormai planetaria si debbano spendere cifre folli e vergognose, sempre a carico della collettività.

Non capisco perché per costruire sacrosante strade, fognature o parcheggi si debba aspettare un’Olimpiade, per esempio… E mi sfugge il perché un’Olimpiade (o un Mondiale) sia ormai vista come un’ “opportunità” e non più come un bellissimo evento sportivo. Che poi scappa fuori Il Sole24Ore e ti rivela come l’opportunità sia stata quasi sempre un flop colossale, e l’unico a sfruttarla (l’opportunità, dico) è stato il solito tangentaro che ti ha fatto pagare il laterizio per costruire quanto il tartufo nero di Alba.

Non voglio fare il demagogo a tutti i costi, ma ad ogni grande evento corrisponde ormai un giro sperticato di mazzette e di sprechi ai danni del popolo bue: in Grecia hanno combinato un macello che ha pesantemente contribuito al dissesto finanziario. Stadi faraonici usati una volta e mai più adoperati, strutture da fantascienza che nessuno ha più utilizzato, opere costosissime che non state nemmeno terminate.

Cosa resta delle Olimpiadi Invernali di Torino (altra fenomenale opportunità)? Ve lo dico io: quasi niente. E dei Mondiali di Nuoto a Roma? Un bel po’ di materiale alla Procura di Roma, che tanto sono già indietro con il lavoro.

Uno schiaffo alla miseria, ecco che cosa mi sembrano diventate le Olimpiadi (o i Mondiali)… I fuochi artificiali per chiudere Pechino 2008 sono costati una vergogna di dollari, in barba a gente che lavora per due soldi (e forse per questo sono rimasti gli unici a permettersi i grandi eventi); in Brasile, con la scusa del “paese emergente che cerca l’immagine nel mondo” hanno combinato porcherie a non finire… Ruberie così evidenti che la gente ha occupato le piazze per settimane.

Ora i Membri del C.I.O stanno facendo dietrofront. Le Olimpiadi si possono organizzare anche “in colletiva”, ovvero l’atletica a Roma, il nuoto a Milano e il pentathlon moderno a Roccacannuccia. Secondo loro, un modo per snellire l’organizzazione. Secondo me, l’ennesima gabola per mangiarci ancora di più.

Un consiglio semplice: tornate alle vecchie Olimpiadi. Quelle dove ci si faceva bastare gli impianti esistenti, al limite si ammodernavano un po’ e non si presentavano note spese da Marajà del Brunei.

Un’Olimpiade (o un Mondiale) rimane bella a prescindere, perché è bello lo sport e le imprese che lo caratterizzano.

Raccontano che a Londra ‘48 (le prime Olimpiadi del dopoguerra) gli atleti dormivano con le coperte militari e in alloggiamenti di fortuna scampati ai bombardamenti tedeschi…. Eppure, proprio quell’edizione viene ricordata come una tra le più belle e significative per fratellanza e spirito olimpico. Come dovrebbe essere.

Avvertite i Membri del C.I.O, vi prego.

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