Il bilancio di Mps relativo al quarto trimestre 2013 è stato presentato oggi, con una perdita per il gruppo bancario di 1,43 miliardi, leggermente più alta delle attese. Si tratta di una perdita dovuta, in gran parte, alle sofferenze, cioè all'economia che non va bene e che non permette alle aziende finanziate dal Monte di rimborsare i loro debiti; un segno negativo che accumuna tutti gli istituti bancari in Italia (qualche giorno fa Unicredit ha annunciato un passivo di 14 miliardi nel 2013). Tuttavia, il mercato oggi ha salutato la chiusura dell'esercizio di bilancio 2013 con ottimismo: Mps quotava, intorno alle 15, sopra i 23 centesimi, in rialzo del 5% rispetto a ieri e del 30% rispetto alle quotazioni di qualche settimana fa, una boccata d'ossigeno sostanziale per gli azionisti e per la Fondazione. E' rilevante notare come ciò avvenga nel contesto di un mercato azionario sostanzialmente piatto, e in cui gli altri istituti bancari salgono ma non così tanto quanto Mps.

Come mai il mercato premia Mps anche se arrivano notizie negative? Anzitutto occorre ricordare che il mercato sconta queste notizie con largo anticipo; inoltre le notizie non sono del tutto negative, anche se la perdita 2013 è alla fine risultata superiore al previsto. Si è trattato infatti di un 2013 in rosso, ma molto meno in rosso del 2012, e in tempi di crisi questo è già qualcosa. Inoltre è stato annunciato ufficialmente che l'aumento di capitale avverrà a partire dal 13 maggio, dipanando un'incertezza deleteria e costosa, visto che Mps paga gli interessi esorbitanti dei Monti Bond. Infine, il titolo viaggia in positivo perché il mercato continua a credere alla sensazione che si sia vicini ad una soluzione per la nuova proprietà, soluzione che favorirebbe la riuscita dell'aumento di capitale, vero punto nodale della questione. Se l'aumento di capitale riuscisse, è evidente che il valore delle azioni Mps sarebbe molto più alto. Se non riuscisse, tale valore diventerebbe prossimo a zero. Il prezzo attuale riflette una media tra queste due possibilità, e il fatto che si sia sensibilmente mosso verso l'alto vuol dire che le probabilità di riuscita dell'aumento di capitale, secondo gli operatori, sono nettamente aumentate. A questo fattore positivo vanno aggiunti i fattori macroeconomici a cui i titoli bancari sono estremamente sensibili, come la discesa dello spread e le aspettative in miglioramento sul quadro economico europeo. Siamo quindi in un momento positivo; e se la ripresa economica si concretizzasse, Mps potrebbe tornare presto in attivo.

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Docente di matematica finanziaria all'Università di Siena