chiantiIl Chianti si è appena presentato a Firenze con la nuova annata, ha segnato un boom con un export al + 8% di vendite e un fatturato da 700 milioni ed ha festeggiato alla grande i 300 anni dal bando mediceo e chiede ufficialmente di diventare patrimonio dell’Unesco. Ha sicuramente tutte le carte in regola, il progetto di candidatura sarà incentrato sulla valorizzazione del complesso delle risorse culturali storiche e paesaggistiche del Chianti di cui la componente enologico-produttiva costituisce il risultato più significativo.

La zona del Chianti Classico è compresa tra le province di Firenze e Siena: si tratta di 70.000 ettari che racchiudono per intero i comuni di Castellina in Chianti, Gaiole in Chianti, Greve in Chianti, Radda in Chianti e in parte quelli di Barberino Val d’Elsa, Castelnuovo Berardenga, Poggibonsi, San Casciano in Val di Pesa e Tavarnelle Val di Pesa.
In Italia c’è un precedente di una zona vinicola tutelata dall’Unesco: quella di Langhe e Roero-Monferrato. Un’altra zona che ci sta provando è quella del Prosecco Superiore di Conegliano e Valdobbiadene, con il sostegno della Regione Veneto.

bicchiere_vino7 luoghi della Toscana sono stati dichiarati Patrimonio mondiale dell’Umanità dall’Unesco e sono i centri storici di Firenze, Siena, Pienza e San Gimignano, la Piazza del Duomo di Pisa, il territorio della Val d’Orcia e, dal Giugno 2013, le Ville Medicee. Il nettare che produce questo angolo di Paradiso è ormai esportato in tutto il mondo con gli Stati Uniti che fanno la parte del leone con il 31% delle vendite totali, seguiti dall’Italia al 20%, dalla Germania con il 12%, dal Canada con il 10%, da Regno Unito con il 5%, dai Paesi Scandinavi, Svizzera e Giappone al 4%, da Benelux, Cina e Hong Kong al 3%, e infine dalla Russia con l’1%. Per quel che riguarda la produzione, la vendemmia 2015, a detta di molti di eccezionale qualità, ha toccato i 292 mila ettolitri, un valore leggermente superiore alla media degli ultimi 20 anni. In Italia il territorio del Chianti Classico può essere a ragione definito come un vero e proprio “distretto produttivo” e contare su numeri da “grande impresa”, con un fatturato globale stimabile in oltre 700 milioni di euro, un valore della produzione vinicola imbottigliata di circa 400 milioni di euro e infine un valore della produzione olivicola pari a 10 milioni di euro.

Il Chianti rappresenta un territorio magnifico dove vigne ed olivi sono in perfetta armonia e insieme alle sue strade bianche e ai cipressi formano un quadro da sogno, ha dei bellissimi borghi medievali, pievi, castelli, personaggi speciali, suoni piacevoli come il canto del gallo e le campane ma questo paradiso terrestre è ancora di più, è uno stile di vita che solo in questo piccolo mondo incantato puoi trovare. Lontano dalla frenesia delle città, dalle grandi vie di comunicazioni è riuscito a preservare il valore dei rapporti umani sopra ad ogni cosa e a resistere al richiamo esasperato del “dio denaro” si perché qui non sei solo un numero ma un nome da rispettare e anche gli anziani non sono un intralcio per la famiglia ma una risorsa per trasmettere quei segreti e quei saperi che vengono solo con l’esperienza perché con la terra non ci si improvvisa se si vogliono raggiungere grandi traguardi. Ed allora chi meglio di questo Paradiso terrestre ha diritto ad essere Patrimonio dell’Unesco!

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