alfieriUna notizia, un fatto, un commento in un continuo melting pot di eventi , voci e opinioni. Diamo ordine al caos (mediatico) che ci circonda. Come? “Impressionandoci dal quotidiano” con una nuova forma di comunicazione – a portata di social, tablet e smartphone – che sia in grado di convivere con radio e tv, non in regime di concorrenza, ma bensì di sintesi e di continuo scambio interattivo sulla rete. Il mezzo, questa volta tecnico, che più di ogni altro ha scardinato i canoni dei vecchi status quo comunicativi. “Impressionati dalla notizia” è il titolo della nostra presentazione, nell’ambito di CoolT, la Settimana della Cultura organizzata dalla Regione Toscana.

«Agenziaimpress.it nasce dalla rete di impresa che ha tutte le componenti per far nascere e crescere un giornale online: Frankenstein, primamedia e ToscanaTascabile», apre così l’incontro Giuseppe Burschtein, dando il benvenuto agli ospiti. «“Impressionati dal quotidiano” è la necessità che scaturisce dalla volontà di dare voce a ciò che ci circonda, cercando di mettere in rete i territori» aggiunge il direttore responsabile di agenziaimpress.it Cristiano Pellegrini.

«Una fotografia? Dalla mia Napoli, l’etimologia del termine è proprio “impressionare” – apre così il tuo intervento Carlo Sorrentino, sociologo e prorettore dell’Università di Firenze -. Cosa ci impressiona oggi? La nostra capacità di impressionarci evolve nel corso del tempo e con i cambiamenti dei nostri sistemi di riferimento. L’agenda setting ci dice che il nostro paradigma, la nostra capacità di impressionarci, si basa su ciò che troviamo nei media. Si tratta di un complesso sistema negoziale di varie cose che ci circondano che si sintetizza con il termine “clima d’opinione”, un fattore in corso d’opera e che sta subendo una continua rivisitazione che sta rivoluzionando il senso della notizia. Oggi la notizia non è più quella di una volta – sottolinea Sorrentino -. Siamo invasi dalle notizie, siamo tutti informati e siamo tutti informatori: una “sfera pubblica densa”, insomma. A tutto questo va aggiunto una componente moltiplicatrice dovuta alla velocità con cui arrivano fatti e la velocità con cui dobbiamo dare questa notizia. In Italia c’è grande crisi di fiducia nella capacità di raccontare la realtà, che colpisce soprattutto il giornalismo – aggiunge ancora Sorrentino -. Come se ne esce? Ripensare totalmente la professione e sfruttare i sistemi che ci consentono di allargare e gestire grandi moli di informazioni può essere una strada. Un’altra via è il “network journalism”, collaborativo e “di vicinato”: fa parte dell’essere cittadini. E oggi i cittadini hanno un grande potenziale comunicativo, non solo a livello ricettivo. La terza via è l’opinione e di giornalismo interpretativo: e cioè di uno slittamento della capacità interprativa che ci permette di “stare dentro alle cose”. Per questo oggi fare il comunicatore è molto difficile,, per sfuggire alla superficialità e andare sempre più in profondità».

«Oggi si festeggia finalmente un qualcosa di nuovo che nasce, dopo anni in cui molte testate tristemente hanno dovuto chiudere i battenti». È questo il saluto di Paolo Ciampi, presidente Ast. «C’è la crisi, nessuno lo nega. Ma questo è un piccolo passo per uscire dall’empasse e andare in avanti verso le nuove sfide che ci presentano i nostri tempi. Nuove esperienze, nuove competenze e nuove sfide: ben vengano. Il giornalismo digitale è innovazione e di questo non si può che essere orgogliosi. In bocca al lupo per questa nuova avventura agenziaimpress, quest’iniziativa è una boccata d’ossigena. Nella sfida del giornalismo digitale ci facciamo forti insieme e cresciamo insieme».

«Raccontare non basta più. Oggi bisogna interpretare e capire – spiega il direttore editoriale di agenziaimpress.it Michele Taddei -. Il nostro nome non ha una valenza territoriale. A maggior ragione in una regione come la Toscana che sta vivendo una forte trasformazione a livello politico, ideologico e istituzionale. Nessun territorio è più importante dell’altro: Firenze sarà il capoluogo ma anche i territori marginali potranno avere una loro valenza comunicativa al pari dei grandi centri cittadini. Il nostro obiettivo è raccontare la Toscana in un’ottica di territori. Fare rete diventa oggi una questione di mentalità. Una nuova e fresca in grado di rispondere all’esigenza di informazione e soprattutto buona informazione. Iil web è forse il luogo più preposto per farlo».

«Il problema della comunicazione di oggi è “l’annuncite” – dice l’assessore Giovanni Bettarini, assessore all’Economia del Comune di Firenze -. Nei giornali sta diventando una componente preponderante purtroppo. Nelle pagine dei quotidiani cartacei, nonostante questi siano ancora un potente vincolo per la formazione dell’opinione pubblica, ci sono sempre meno analisi e tante risposte immediate a problemi complessi. Per fare comunicazione oggi c’è bisogno di qualità. Perché se non c’è questa componente, ne risente anche la governabilità dei territori. Territori che vanno rimessi al centro per tutelare quell’orizzonte di servizi che fanno e compongono delle comunità in senso compiuto. Quelle realmente vive».

Le conclusioni sono affidate all’assessore alla cultura della Regione Toscana Sara Nocentini: «Occorre guardare bene a ciò che abbiamo e a ciò che ci circonda. La sfida di riportare l’informazione e la comunicazione sull’ambito del quotidiano è la risposta ad un’effettiva esigenza della popolazione. Si pensi al caso delle alluvioni degli ultimi giorni: nessuno si interroga sui perché ci siano questi accadimenti ma ci si limita a far partire un’ondata di polemiche e di continui botta e risposta. Commentare commenti non ci aiuta. L’informazione deve tornare nei territori e nelle comunità. Insieme per costruire qualcosa che ci tolga da questa fame di apparire».


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