Sono 36 i lavori che rischiano di perdere il posto di lavoro alla Albor spa, storica ditta di cornici di Gambassi Terme nata nel 1963, che ha richiesto un concordato: al momento non si sa se sarà liquidatorio o con continuità. «Per adesso non abbiamo trovato nessuna soluzione che potesse scongiurare i licenziamenti – spiega Alessandro Lippi di Fillea Cgil Firenze -, e proseguono gli incontri presso la sede istituzionale metropolitana per la procedura di mobilità».

Interessamento per affitto dell’azienda La proprietà ha informato le rappresentanze sindacali che esiste un interessamento da parte di almeno una società per prendere in affitto l’azienda, con opzione successiva di acquisto, ma senza le complete garanzie occupazionali richieste dal sindacato. Sulla vicenda è stata attivata l’unità di crisi con il responsabile regionale delle attività produttive Gianfranco Simoncini, che si è impegnato immediatamente, insieme al sindaco di Gambassi Terme Paolo Campinoti, sempre presente alle riunioni istituzionali effettuate, a convocare la società interessata all’affitto, per favorire un confronto e una soluzione fra le parti. «Per noi rimane prioritaria la questione della salvaguardia occupazionale e di proseguimento dell’attività produttiva, per questo abbiamo proposto, nei tavoli di discussione, soluzioni che possono aiutare la definizione di un accordo con le necessarie garanzie occupazionali e di gestione delle maestranze», conclude Lippi.

Stato di agitazione Per rivendicare queste ragioni, la Fillea Cgil e ai lavoratori (riuniti in assemblea nella giornata di lunedì) hanno deciso di proclamare lo stato di agitazione e un pacchetto di ore di sciopero, con le prime 8 ore da effettuarsi mercoledì 28 febbraio con presidio-conferenza stampa di fronte ai cancelli della Albor Spa dalle 10 alle 13.

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