Quaranta paia di scarpe per non dimenticare gli infermieri che hanno perso la vita a causa del Coronavirus, 300 colleghi in piedi, a debita distanza gli uni dagli altri, per ricordare anche le mancate promesse di Governo e Regione Toscana nei confronti della categoria: è il flashmob organizzato dal sindacato autonomo degli infermieri Nursind che questa mattina si è tenuto in piazza Duomo a Firenze, di fronte alla sede della Giunta Regionale.

Il ricordo dei 40 infermieri morti Al centro della manifestazione, organizzata rispettando tutti i criteri di sicurezza per la prevenzione del contagio, il ricordo dei 40 infermieri scomparsi in Italia negli ultimi mesi e la rivendicazione dei diritti dei lavoratori. «Ci hanno chiamati eroi – dichiara Giampaolo Giannoni, segretario Nursind Toscana – e ci hanno già dimenticati. A febbraio il Governo ci aveva promesso un aumento di stipendio, diventato un bonus di circa 100 euro ad aprile, per poi scomparire del tutto nel passaggio dalla bozza al Decreto Rilancio». «La Regione Toscana ha direttamente dimenticato i colleghi che si sono ammalati di Coronavirus sul lavoro – aggiunge il segretario di Nursind Toscana – riconoscendo una premialità unicamente a chi poteva timbrare il cartellino ed escludendo chi era in malattia. Abbiamo già avuto modo di denunciare i criteri iniqui e finanche irrispettosi con cui la Regione Toscana ha stabilito la premialità per il settore sanitario, senza neanche ascoltare la nostra posizione come sindacato rappresentativo delle professioni infermieristiche. Ma vale la pena sottolineare che in nessuna guerra si lasciano indietro i feriti: in questa battaglia è stato fatto».

Il flashmob di Firenze segue la manifestazione organizzata dal Nursind a Torino e sarà replicato nelle prossime settimane in altre città d’Italia, a partire da Milano e Roma, per diffondere un messaggio a livello nazionale. «Quello di non dimenticare – dichiara Giannoni – non dimenticare i sacrifici fatti e i provvedimenti dovuti a una professione che non solo in questa emergenza ha dato molto a questo Paese».

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