Portare tutti gli operatori della sanità che operano in contesti territoriali, privati, adibiti ai check point, e gli operatori del 118 non menzionati, nella fascia più alta dell’indennità economica prevista dall’accordo Regione Toscana-sindacati siglato venerdì 3 aprile: è quanto chiedono gli Ordini delle professioni infermieristiche della Toscana, che hanno inviato oggi una lettera in questo senso al presidente della Regione Enrico Rossi.

Le richieste Gli Opi chiedono quindi «due sole fasce» anziché le tre previste dall’accordo, e «definire con certezza che l’indennità è legata ad ogni giorno prestato nel periodo indicato, indipendentemente dal turno di lavoro e anche in caso di malattia professionale legata a coronavirus, ad eccezione di eventuali permessi previsti da contratto». Inoltre, sottolineano gli Ordini, «elementi di rischio drammatici si annidano nelle Rsa e in altri istituti privati su cui non a caso il nostro Ssr è intervenuto. Sono proprio quei settori che vengono definiti a minor rischio ad essere in realtà più pericolosi proprio perché non vi è la certezza in chi assistiamo se questo sia positivo o meno e sono proprio quei settori che hanno meno tutele in termini di procedure e Dpi».

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