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A Firenze è vietata la consumazione di cibi e bevande sul posto o nel raggio di 50 metri dall’esercizio commerciale in cui sono stati acquistati e obbligo di indicare il venditore, il cliente e il percorso da compiere nell’autocertificazione per gli spostamenti per la consegna a domicilio di cibo e bevande. Lo prevede l’ordinanza firmata dal sindaco Dario Nardella, che entra immediatamente in vigore e, spiega una nota di Palazzo Vecchio, arriva dopo una relazione della Polizia municipale in cui viene segnalato che – nonostante i divieti previsti dal Dpcm – continuano a verificarsi assembramenti in alcuni punti della città. L’atto ribadisce alcuni divieti, riepiloga le attività consentite definendone le modalità e precisa l’ambito dei servizi di ristorazione interessati dalle regole indicate nel decreto.

L’ordinanza del sindaco prevede la sospensione delle attività dei servizi di ristorazione, ad esclusione delle mense e del catering continuativo su base contrattuale a condizione che vengano rispettati i protocolli o le linee guida diretti a prevenire o contenere il contagio. Restano invece aperti gli esercizi di somministrazione e rifornimento carburante situate lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Resta consentita, fino alle 22, la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto. Stessa cosa per la ristorazione con asporto (sempre fino alle 22) da parte degli esercizi di somministrazione di cibi e bevande e delle attività artigianali

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