Il Gonfalone d’argento, massimo riconoscimento del Consiglio regionale della Toscana, è stato consegnato nelle scorse ore a Vittorio Verole Bozzello creatore del percorso della ‘Grotta del vento’ in Garfagnana, particolare esempio di carsismo sotterraneo che ogni anno richiama un crescente numero di visitatori. A consegnare il riconoscimento è stato il presidente dell’Assemblea toscana Eugenio Giani.

La grotta del vento

Giani: «50 anni fa intuizione geniale» «Vogliamo premiare un uomo che cinquanta anni fa ha avuto un’intuizione geniale – ha detto Giani – ha saputo scoprire, partendo da una cavità da cui usciva un soffio d’aria, una grotta straordinaria, e ha saputo ideare un percorso di oltre 4 chilometri che permette di ammirare uno degli esempi di carsismo più belli in assoluto». La Grotta del vento richiama ogni anno oltre 50 mila visitatori. «Ci prendiamo l’impegno politico di renderla accessibile anche agli autobus, dato che al momento, a causa di una strozzatura nella strada di accesso, si può raggiungerla solo in auto».

Il senatore Marcucci: «Imprenditore che ha fatto il miracolo» Presente anche, spiega una nota, il presidente della commissione Istruzione pubblica e Beni culturali del Senato Andrea Marcucci. «La consegna del Gonfalone d’argento è un’iniziativa meritevole – ha dichiarato il senatore Marcucci – che premia un imprenditore il quale, mosso da curiosità e da conoscenza scientifica, è riuscito a fare il miracolo e ad attrarre visitatori, in un periodo in cui di turismo in valle del Serchio e in Garfagnana non parlava nessuno». Tra gli intervenuti anche il sindaco di Fabbriche di Vergemoli Michele Giannini e Nicola Boggi in rappresentanza della provinca di Lucca.

Verole Bozzello: «Grotta del vento ideale per spiegare tutte le fasi evolutive» «Tutta la mia vita è stata dedicata alla divulgazione del mondo sotterraneo – ha dichiarato Verole Bozzello -. Quando ho iniziato di grotte non si parlava affatto. Ho scelto la Grotta del vento perché è ideale per spiegare tutte le fasi evolutive e gli aspetti biologici e idrologici». Secondo Bozzello, però, la grotta «dal punto di vista turistico ha ancora un potenziale non sfruttato appieno. Dei 50 mila visitatori l’anno solo il 10% è costituito da gite organizzate e gruppi, mentre per altre grotte questo tipo di turismo raggiunge il 50%».

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