Da lunedì 6 aprile il Corriere di Siena non sarà più in edicola. La decisione, presa dall’editore del gruppo umbro Tosi invest, che edita anche i quotidiani Libero, il Tempo, oltre che il Corriere dell’Umbria, di Viterbo, di Arezzo e di Rieti, di sospendere le pubblicazioni fino a data da destinarsi, priva così del loro lavoro i redattori e tutti i collaboratori della storica testata senese, nata nel 1986 con altri editori.

Ai colleghi del Corriere di Siena va tutta la solidarietà e la vicinanza della nostra redazione.

 

LA REAZIONE DELL’ORDINE DEI GIORNALISTI DELLA TOSCANA Il Consiglio dell’Ordine della Toscana esprime il proprio disappunto per la decisione della proprietà del gruppo Corrieri di sospendere dal lunedì 6 aprile prossimo della pubbicazione della edizione de Il Corriere di Siena. Una decisione che mette in difficoltà i colleghi della redazione senese, gli unici a subire la crisi del gruppo editoriale.

Questa decisione si inserisce in un momento drammatico per il Paese, quale quello che stiamo vivendo della emergenza per il Coronavirus, che riconosce alla stampa il ruolo centrale di servizio pubblico nell’informare i cittadini e le comunità di riferimento, con puntualità e correttezza. Pertanto, decidere di chiudere a Siena una redazione significa privare una comunità di 250mila persone di una fonte importante di informazione.

I colleghi senesi in queste settimane, pur tra le mille difficoltà che ogni lavoratore ha dovuto accettare, hanno sempre garantito l’uscita del giornale proprio per rispondere a quel dovere di informazione che è la base deontologica e valoriale di ogni giornalista. Chiudere la testata proprio in questo momento significa non riconoscere né rispettare il sacrificio dei colleghi che hanno dimostrato di saper fare né rispettare il dovere di un editore di assicurare informazione in un momento storico così importante.

Il Consiglio dell’Ordine dei Giornalisti esprime vicinanza e solidarietà al corpo redazionale de Il Corriere di Siena e a tutti i collaboratori, e si augura che a breve gli incontri delle associazioni di stampa di Toscana, Lazio e Umbra sappiano trovare, insieme al Cdr della testata, una rapida soluzione affinché il Corriere di Siena torni rapidamente nelle edicole.

La solidarietà si Assostampa  Le associazioni regionali di stampa Toscana, Romana e Umbra  vedono in questa decisione una grave forma di attacco non solo ai posti di lavoro, ma anche al sistema dell’informazione nel suo complesso, in questo momento di particolare emergenza dovuto alla pandemia Coronavirus.

Le associazioni regionali di stampa Toscana, Romana e Umbra si schierano al fianco del Cdr e dei colleghi, ritengono  indispensabile l’apertura di un tavolo nazionale (considerato che il Gruppo Corriere è articolato su più regioni) per mettere al riparo le redazioni da provvedimenti che, se applicati, potrebbero avere conseguenze devastanti per il giornale e per chi ci lavora.

La solidarietà del Gruppo Stampa Autonomo di Siena Quando una testata giornalistica chiude priva tutti noi di un punto di riferimento, un appuntamento in edicola, una compagnia, un modo di poter leggere quanto il corpo redazionale produceva ogni giorno con il massimo impegno e professionalità a disposizione dei lettori senesi. Della questione se ne occuperanno gli organismi di categoria per poter capire se, e in che modo, il Corriere di Siena potrà tornare un giorno in edicola. In questi momenti di grande difficoltà per il Coronavirus, la privazione di uno spazio di informazione consolidato come il Corriere di Siena, rappresenta un ulteriore elemento della crisi che stiamo vivendo tutti sulla nostra pelle.

 

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