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Parola “fine” per la Rifle & co. storica azienda dei jeans e della moda casual di Barberino di Mugello che conta complessivamente 96 dipendenti fra la sede e i negozi in Italia. A pronunciarla il Tribunale di Firenze che ha dichiarato il fallimento dell’azienda. Lo rendono noto i sindacati Femca Cisl e Filctem Cgil.

Nessuna luce in fondo al tunnel La Rifle, si ricorda in una nota sindacale, nata nel 1958 per opera della famiglia Fratini, ha vestito più generazioni e milioni di persone diventando negli anni d’oro del boom simbolo di qualità italiana riconosciuto nel mondo. Dopo anni di crisi, pur con investimenti importanti anche da fondi esteri entrati nel 2017, questa azienda non ce l’ha fatta ad uscire dal tunnel, certamente reso ancora più buio, dalla pandemia mondiale. «Il Tribunale ha disposto l’esercizio provvisorio per 45 giorni – riferiscono Alessandro Lippi della Filctem-Cgil e Gianluca Valacchi della Femca-Cisl – Appena avremo l’ufficialità della nomina del curatore fallimentare, chiederemo un incontro per esaminare la situazione e cercare di dare un ulteriore sostegno economico ai dipendenti; la Rifle & co. è già in cassa integrazione Covid-19, tramite gli ammortizzatori sociali straordinari previsti in questi casi».

Salvaguardia occupazionale «Ovviamente sono allertate le istituzioni sulla vicenda, sempre coinvolte nella gestione della crisi aziendale, che sarebbe riduttivo – proseguono i sindacalisti – addebitare solo alla pandemia e cercheremo anche di verificare tutte le possibilità di salvaguardia occupazionale qualora ci fossero manifestazioni di interesse per il marchio e quindi per l’attività aziendale».

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