Foto sito Comune di Grosseto

La nidiata di Caretta Caretta sulla spiaggia delle Marze a Marina di Grosseto è andata a buon fine: il primo tartarughino, come annuncia una nota del Comune di Grosseto, ha visto la luce poco dopo la mezzanotte di martedì, seguito nella mezz’ora successiva da altri dodici fratellini che si sono avviati verso il mare lungo il corridoio protetto creato ad hoc per consentire il loro passaggio in tutta sicurezza e garantirne l’ingresso in acqua. La nidiata complessiva si dovrebbe aggirare tra le 80 e le 100 uova. L’osservazione degli operatori di Tartamare, che ha curato tutte le operazione fin dall’inizio, resterà dunque costante durante le prossime nottate per accompagnare le prossime schiuse.

Il nido di Caretta Caretta, rinvenuto a sorpresa sulla spiaggia di Marina di Grosseto lo scorso luglio, era stato messo in sicurezza e costantemente monitorato notte e giorno, da Tartamare in collaborazione con il Comune di Grosseto, la Guardia Costiera e dai ricercatori e volontari delle associazioni naturalistiche ed ambientalistiche territoriali e nazionali: Sea Shepherd, Wwf e Wwf Young, Legambiente e Sos Animali Onlus. Le uova sono state deposte nella notte tra il 18 e il 19 luglio. La schiusa è dunque avvenuta dopo 61 giorni di incubazione, un periodo più lungo della media in quanto le temperature della sabbia, costantemente rilevate con strumenti scientifici dai ricercatori, sono risultate molto basse.

La collaborazione del Comune Il Comune ha agevolato le operazioni scientifiche guidate e coordinate da Tartamare e inquadrate nell’ambito delle iniziative attivate dalla Regione Toscana che, tramite l’Osservatorio toscano per la biodiversità, raccorda e gestisce tutti i siti di monitoraggio dei nidi in territorio regionale in tutte le fasi fino alla schiusa delle uova. Queste operazioni di monitoraggio sono fondamentali data l’enorme importanza che questo evento rappresenta per l’ecosistema marino: nonostante questa specie sia molto diffusa nei mari del resto del mondo, negli ultimi decenni il numero di esemplari delle varie popolazioni ha subito gravi flessioni. La popolazione di tartarughe Caretta Caretta del Mediterraneo è stata infatti minacciata dal pericolo estinzione per anni, ma la situazione sta andando gradualmente migliorando, grazie all’implementazione di progetti di conservazione messi in atto su tutto il territorio italiano.

Articolo precedenteSapori e colori dal mondo. Lo stand irlandese tra le chicche al Mercato Europeo del commercio ambulante
Articolo successivoVia al restauro. Un nuovo futuro per gli affreschi di Benozzo Gozzoli nella chiesa di Sant’Agostino