Le voci di cinque donne deportate politiche nel campo di concentramento di Ravensbrück riemergeranno dall’archivio sonoro della storica Anna Maria Bruzzone, conservato dall’Università di Siena, per essere ascoltate in anteprima e offrire un’occasione di discussione in occasione del Giorno della Memoria il 27 gennaio.

L’incontro, dalle ore 16 nella stanza virtuale unisi.webex.it/meet/giornatamemoria.unisi e in diretta streaming su youtube.com/dfclam_unisiena, è organizzato dal Dipartimento di Scienze della formazione, scienze umane e della comunicazione interculturale, dal Dipartimento di Filologia e critica delle letterature antiche e moderne e dalla Biblioteca di Area umanistica dell’Ateneo.

Nel 1976 Lidia Beccaria Rolfi, deportata a Ravensbrück, e Anna Maria Bruzzone intervistarono alcune donne che furono prigioniere per motivi politici: Bianca Paganini Mori, Livia Borsi Rossi, Lina e Nella Baroncini. Queste interviste, oltre a quella a Lidia Beccaria, confluirono nel volume edito da Einaudi nel 1978 “Le donne di Ravensbrück”, recentemente riedito.  A Ravensbrück, campo destinato ad accogliere una popolazione in prevalenza femminile, morirono oltre novantamila donne.

Bruzzone raccolse queste importanti memorie spinta dalla volontà di rompere il muro di disinteresse e diffidenza nei confronti delle deportate politiche: «Da queste donne scaturisce un insegnamento: si può e si deve capire e resistere ‒ scrive Bruzzone ‒, e se saremo in tanti e capire e a resistere, allora potremo fondatamente sperare che i campi di sterminio divengano un fatto del passato e di essi scompaia a mano a mano ogni traccia».

Grazie a un paziente lavoro di ricerca da parte dell’Università di Siena sono stati ritrovati i nastri delle interviste che la nipote di Bruzzone, Paola Chiama, aveva custodito con cura. I nastri, 14 audiocassette per oltre 1100 minuti di registrazione, documenti di un valore inestimabile, sono stati donati all’Ateneo e ora conservati nella sezione Archivi della sede di Arezzo della Biblioteca di area umanistica.

Mercoledì  studiosi, volontarie del servizio civile, studentesse e studenti dell’Ateneo presenteranno le “Voci da Ravensbrück”. Le volontarie hanno fatto una prima schedatura, le studentesse e gli studenti hanno trascritto e analizzato alcune interviste, che sarà possibile ascoltare proprio durante l’evento. Alle voci delle deportate e a quelle dei giovani che si sono confrontati con questa memoria si affiancheranno gli interventi degli studiosi e della 3D Produzioni, che ha realizzato il film documentario “#Anne Frank. Vite parallele” (2019) distribuito in tutto il mondo.

Articolo precedenteSulle tracce della storia. Dalla Regione Toscana 68mila euro per “Il Cammino della Setteponti”
Articolo successivoCoronavirus. Social media come sentinelle, su Twitter la diffusione del virus in Europa già prima degli annunci ufficiali