Sventata dalla Polizia di Lucca una truffa messa in atto da un uomo di Asti, ai danni dei commercianti, che avrebbero dovuto ritirare dal finto corriere pregiato vino francese per una somma di 900 euro. Il vino però non era quello promesso e il denaro che avrebbero dovuto riavere dalla persona per la quale ritiravano le bottiglie, non sarebbe mai stato restituito.

La telefonata della finta cliente «Buongiorno, sono Sara, una vostra affezionata cliente, la figlia del suo medico. Come non ricorda? Desideravo chiederle se può ricevere per me una consegna di vino pregiato. Un vino francese esclusivo, in vendita ai soli fornitori. Il corriere arriva nel pomeriggio e sono impossibilitata a riceverlo. Il costo è di 900 euro, ma se paga in contanti costa la metà. Stasera, appena esco da lavoro, passo a prenderlo». Una telefonata che chiede un piacere, un’interlocutrice gentile, professionale e, soprattutto, credibile, che si è rivolta a un noto commerciante lucchese che, da poco, ha rilevato un ristorante e che, pensando si trattasse di una cliente della vecchia gestione, ha deciso di assecondarla anche per non perdere la cliente. L’uomo, credendo alla buona fede della donna, ha preparato il denaro per il corriere che doveva passare nel pomeriggio, ma, durante la pausa pranzo, per paura di mancare il corriere, si è rivolto al negozio accanto al suo ristorante, chiedendo ai titolari di avvisarlo se si fosse presentato. E’ stato così che l’uomo ha scoperto che non era il primo ad aver ricevuto una telefonata del genere, ma già diversi commercianti della zona aveva ricevuto richieste analoghe e che si trattava di una truffa. Il ristoratore ha deciso,quindi, di chiamare la Polizia e raccontare quanto era accaduto.

La trappola Immediatamente la macchina investigativa si è messa in moto per cercare di incastrare i presunti truffatori. La Squadra mobile della Questura di Lucca ha chiesto al ristoratore di confermare alla fantomatica Sara la propria disponibilità sia a ricevere il vino, sia a effettuare il pagamento. A quel punto, gli investigatori si sono appostati dentro il ristorante, aspettando il corriere. Questo è arrivato puntuale nel primo pomeriggio. Ha scaricato il vino e chiesto il pagamento al ristoratore. E’ stato a quel punto che i poliziotti hanno palesato la loro presenza e hanno bloccato il corriere, che, una volta negli uffici della questura lucchese, ha raccontato tutto.

La truffa del vino L’uomo – un astigiano di 46 anni, già noto alle forze dell’ordine per reati contro il patrimonio – era stato assoldato per consegnare il vino, spacciato per ‘pregiato’ e di origine francese, mentre, in realtà, aveva un valore di gran lunga inferiore rispetto a quello prospettato. L’uomo ha raccontato agli investigatori della Mobile che quella stessa mattina aveva tentato altre due truffe a Lucca e una era andata a buon fine. Le vittime sono due noti commercianti del settore della ristorazione e, anche loro, hanno ricevuto la telefonata della fantomatica ‘Sara’: uno dei due si è insospettito e non è caduto nella trappola, mentre il secondo, forse allettato dalla proposta di pagare in contanti 6 bottiglie ‘solo’ 580 euro, a fronte dei 900 che il destinatario sapeva di dover pagare.  Sono bastate poche ore di indagini per far emergere un significativo numero di truffe realizzate con la stessa modalità e che sono state consumate in altre province del Nord Italia. Intanto la Polizia ha denunciato il 46enne per truffa, in concorso con soggetti ancora da identificare – la fantomatica ‘Sara’ – e, inoltre, gli è stato notificato il foglio di via obbligatorio dal Comune di Lucca, emesso dal Questore. Sono, infine, state sequestrate 12 bottiglie di vino.

 

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