Un appello, firmato da 26 sindaci di altrettanti Comuni della provincia di Grosseto chiede la revisione dell’ultimo Dpcm antiCoronavirus, in particolare riguardo alle chiusure di bar e ristoranti alle ore 18 ma anche delle altre misure che azzererebbero qualsiasi elemento di vita sociale nei piccoli borghi rurali. L’appello è stato inviato al presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, ad Anci nazionale e Anci Toscana.

Necessario diversificare Per questi sindaci «fissare alle 18 l’orario di chiusura di bar e ristoranti, così come la chiusura di altre attività non è compatibile con la realtà dei nostri centri abitati; è giusto diversificare le limitazioni in base alle realtà dei territori e al diverso andamento epidemiologico, rapportando il numero dei contagiati agli abitanti, considerando anche la densità demografica e la situazione dei territori limitrofi e ogni volta che si decidono iniziative come quelle contenute nel Dpcm che incidono con le attività commerciali ed economiche si deve contestualmente prevedere corretti e congrui sistemi di indennizzo».

Lontano dalla realtà «La situazione gravissima determinata dalla pandemia da virus covid 19 deve essere fronteggiata dalla nostra comunità con responsabilità, attenzione e equilibrio – si legge nella lettera dei sindaci maremmani – La gestione di una crisi complessa e difficile come questa ha la necessità di essere sostenuta oltreché dal supporto medico scientifico da una visione realistica del Paese. L’Italia è una nazione complessa e diversificata, la tipologia e qualità delle relazioni sociali è conseguente a un territorio fatto di aree urbane, ma in prevalenza da piccoli Comuni con borghi e centri scarsamente abitati. Il distanziamento fisico è in questi luoghi una condizione normale dettata dalla bassa, a volte bassissima, presenza umana». Per i sindaci «le norme devono basarsi su una corretta analisi di dove e come verranno applicate. Quelle del recente Dpcm, in cui viene fissata ad esempio una generalizzata chiusura degli esercizi pubblici alle 18, sono regole che non rispettano la realtà ed in particolare quella delle popolazioni dei Comuni più piccoli».

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