Itinerario alla scoperta della Biblioteca degli Intronati di Siena e dei tesori in essa custoditi. E’ quello in programma sabato 12 ottobre con le “Passeggiate d’autore”, il format ideato dal portale toscanalibri.it a cura dell’assessorato al turismo del Comune di Siena e con la collaborazione di Banca Monte dei Paschi di Siena che torna dopo la pausa estiva.

“Nel tempio della conoscenza, la Biblioteca degli Intronati” è il titolo della Passeggiata che vedrà come guide d’eccezione Raffaele Ascheri, presidente della Biblioteca degli Intronati, Sara Centi e Massimiliano Bellavista (ritrovo ore 15 – ingresso Biblioteca, via Della Sapienza 3). La Passeggiata è eccezionalmente a numero chiuso, massimo 80 persone. Prenotazione obbligatoria chiamando il numero 0577391787 o scrivendo a redazione@toscanalibri.it

La passeggiata Nel 1932 fu il podestà Fabio Bargagli Petrucci ad attribuire alla Biblioteca comunale il nome di “Intronati” in ricordo dell’omonima accademia letteraria che dal 1722 al 1802 aveva occupato gli stessi locali della Sapienza. Ma le sue origini risalgono al 1758 e al lascito di circa tremila libri che l’arcidiacono Sallustio Bandini volle fare affinché l’Università fosse dotata di una biblioteca fino allora inesistente. Le volontà testamentarie del Bandini erano quanto mai precise: il fondo librario doveva essere destinato a un uso pubblico e il curatore della biblioteca sarebbe dovuto essere il suo allievo Giuseppe Ciaccheri. Grazie alle competenze e ai buoni uffici dello stesso Ciaccheri, il materiale librario (e non solo librario, ad esempio una collezione di disegni dei “primitivi” senesi) si arricchì presto di altri lasciti. Quello di Giovanni Sansedoni (1760), della figlia di Uberto Benvoglienti che donò manoscritti e carteggi del padre. Così come la Biblioteca si arricchì (1783) di molti manoscritti provenienti da conventi e compagnie laicali dopo la soppressione di questi da parte del granduca Pietro Leopoldo. Nell’Ottocento, a seguito delle alterne vicende politiche (governo degli occupanti francesi) la Biblioteca venne chiusa e riaperta solo nel 1812. Un’altra importante acquisizione avvenne nel 1886 con il lascito del libraio ed editore Giuseppe Porri, ricco di manoscritti e opere a stampa di varie epoche. La Biblioteca degli Intronati conta attualmente 650.000 pezzi distribuiti in diciotto chilometri di scaffali. Vere rarità sono conservate nei suoi armadi. Alcuni incunaboli tra i quali Il Monte Santo di Dio (1477) Dante con i disegni di Sandro Botticelli (1481). I taccuini con i disegni architettonici di Francesco di Giorgio e Giuliano da Sangallo, lettere di santa Caterina, il breviario francescano senese (sec. XV) miniato da Sano di Pietro. Quasi ovvio che un siffatto tempio del sapere e del pensiero si trovi in via della Sapienza.

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